di procedere ad una rotazione di gran parte dei dirigenti delle principali strutture operative dell'ASP. Il Comitato per la Sanità di Sciacca pone oggi la questione e ha chiesto un confronto con il responsabile dell’Azienda Sanitaria Provinciale. L’assenza del direttore sanitario sembra essere conseguenza del fatto che il medico designato, poco dopo la nomina, ha chiesto di potere smaltire le cospicue ferie arretrate che assommano a più di un semestre. Per il Comitato saccense è facile capire che l'assenza della figura che normalmente è il punto di snodo dell'organizzazione concreta, nonché il garante del buon funzionamento di tutte le attività assistenziali del distretto ospedaliero, nel vivo dei problemi connessi alla gestione di un evento epocale come la pandemia, può diventare semplicemente destabilizzante . Secondo Ignazio Cucchiara e Franco Giordano, il fatto che le funzioni vicarie del direttore di presidio siano di fatto svolte da un dirigente dei servizi infermieristici (a cui, dicono, va il riconoscimento della collettività) fa capire che la situazione rischia di esplodere in qualsiasi momento. Insomma, le decisioni che già nella normalità un direttore sanitario deve adottare diventano ancor più delicate di fronte alle criticità connesse all'emergenza Covid: dagli spostamenti di personale tra reparti e tra presidi ospedalieri, agli straordinari, ai trasferimenti di malati, approvvigionamenti di risorse.
La mancanza di personale, l'organizzazione della vaccinazione contro il Covid, l'assenza di gran parte dei dirigenti dell’unità operative, affidate a dirigenti facenti funzione, e i rischi connessi al sovrapporsi delle patologie stagionali ai ricoveri di malati affetti dal virus rischiano di creare situazioni potenzialmente esplosive, ancorchè si aggiungono alle disfunzioni già da tempo note nei due ospedali del distretto di Sciacca, a partire dalla chiusura di fatto dell’unità operativa di medicina e all’utilizzo del personale di quel reparto per i ricoverati nell'area COVID. Il Comitato Sanità cita anche il recente problema che interessa l’unità operativa di oncologia, dove, in seguito al trasferimento di un medico, sono rimasti in servizio due soli medici e la richiesta di nuovo personale non ha avuto ancora seguito. Sono queste, le più rilevanti, questioni che il comitato saccense intende affrontare con il commissario dell’ASP al quale è stato chiesto oggi di concordare un incontro