ha impedito ad un'aspirante docente di Ribera di partecipare alla prova scritta del corso di specializzazione per le attività di sostegno, organizzato presso l'Università di Palermo. L'interessata, che aveva già superato la prima delle tre prove delle selezioni, è stata esclusa, malgrado avesse certificato il suo impedimento. Ne è scaturito un ricorso al TAR di Palermo per chiedere l'annullamento del provvedimento di esclusione. L'avvocato Santo Botta, a cui la donna si è rivolta, ha censurato il bando nella parte in cui questo non contemplava possibili cause oggettive e di forza maggiore come quelle legate all’attuale emergenza sanitaria. Inoltre, il legale ha formulato una istanza cautelare richiedendo al Tribunale amministrativo di volere disporre l’effettuazione di una sessione suppletiva per lo svolgimento della prova scritta, prova dalla quale la ricorrente era stata illegittimamente esclusa. Ricorso che è stato accolto, con un pronunciamento per effetto del quale l'Università dovrà predisporre “una sessione suppletiva d’esame allorquando ci saranno le condizioni di sicurezza sanitaria” ritenuta dal Tribunale “necessaria per scongiurare il pregiudizio irreparabile di non avere potuto l’odierna ricorrente partecipare alla sessione d’esame già svoltasi” in autunno “per causa di forza maggiore”.