Le due istituzioni, secondo quanto stabilito dall’ultima conferenza provinciale, dovrebbero, infatti essere accorpate ad altre scuole.
Sono tre, di fatto, gli istituti comprensivi che verrebbero a formarsi con l’ attuazione del nuovo piano scolastico, contro i quattro presenti attualmente sul territorio.
Un primo polo formato dal primo circolo didattico "Giovanni XXIII" con annessa la scuola media "Inveges"; un secondo polo formato dall’istituto comprensivo "Dante Alighieri" con l’aggiunta della scuola "Sant’Agostino" ed un terzo ed ultimo polo scolastico che comprenderebbe l’istituto comprensivo "Mariano Rossi" ed altre scuole dell’infanzia appartenenti, ad oggi, ad altre istituzioni scolastiche.
L’amministrazione comunale si è opposta a tale ridimensionamento scolastico. Il sindaco Francesca Valenti e l’assessore al ramo Gisella Mondino hanno denunciato sin da subito il mancato coinvolgimento delle autorità locali da parte dell’ufficio scolastico provinciale.
Con il nuovo piano scolastico, salterebbe, in primis, una dirigenza scolastica e, di conseguenza, diminuirebbero anche alcuni posti di lavoro; verrebbero accorpate scuole geograficamente distanti tra loro e subentrerebbe, inoltre, il problema della popolazione scolastica, ritenuta ingestibile, troppo numerosa per ciascun istituto comprensivo.
Ed è su quest’ultimo punto che l’amministrazione comunale si è soffermata nell’opporsi alla decisione provinciale, facendo riferimento alla legge di Bilancio 2021, la quale stabilisce che “il numero minimo di 600 studenti, 400 nelle piccole isole e nei comuni montani, che le scuole devono raggiungere per avere un proprio Dirigente scolastico e un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, viene abbassato rispettivamente a 500 e 300 studenti”.
Sulla base di questo, una nota ufficiale è stata inviata all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla a seguito di un tavolo tecnico durante il quale – rendono noto il sindaco Valenti e l’assessore Mondino – è emerso l’orientamento ad accogliere la proposta dell’Amministrazione comunale di Sciacca per l’ "Invege"s e la "Sant’Agostino". Si attende, dunque, adesso il pronunciamento dell’assessore regionale.