con scelte, tra l’altro, incomprensibili e discriminatorie rispetto alle aperture e chiusure delle attività. E' così che CNA Benessere e Salute della provincia di Agrigento prende oggi posizione sulla chiusura dei centri estetici nella zona rossa. L'associazione di categoria non esita a parlare di misure, quelle decise dal Governo, prive di senso e logica vista la variegata proposta di acquisto e servizi che sono rimasti aperti, e ritiene inaccettabile la penalizzazione dei servizi di estetica. Una esclusione ingiustificata per la Cna anche perché, al pari dei parrucchieri che invece sono rimasti regolarmente aperti, anche i centri estetici rientrano tra le attività di “servizio alla persona” e appartengono pertanto alla medesima categoria. Sono imprese, osserva ancora l'associazione di categoria, che hanno affrontato spese, rispettato i protocolli di contenimento fissati dalle autorità pubbliche e, in moltissimi casi, applicato anche misure di sicurezza ancor più stringenti e rigorose rispetto a quanto prevede la normativa. A differenza di molte attività, dove gli ambienti sono sempre pieni di gente in barba alle regole del distanziamento sociale, nei centri di estetica non solo si riceve per appuntamento ma i trattamenti vengono eseguiti in cabine singole puntualmente sanificate, garantendo al cliente un’assoluta sicurezza durante i servizi erogati. È dunque assolutamente discriminante ed ingiusta la scelta di penalizzare questo settore. E così come avvenuto durante la prima fase della pandemia, anche in questa occasione la Cna fa notare al Governo che così facendo, con la chiusura cioè dei centri, non fa altro che alimentare in modo selvaggio il già incancrenito lavoro nero. Insomma, un settore nuovamente punito senza motivazioni oggettive. CNA Benessere e Salute della provincia di Agrigento ma anche la Confederazione a livello nazionale chiede pertanto l’immediato reinserimento dell’attività di estetista tra quelle consentite anche nelle zone rosse e, nell’esprimere vicinanza e solidarietà agli operatori e alle operatrici che stanno subendo questa condizione di forte disagio accompagnata da inevitabili danni economici, assicurano il loro impegno e la loro azione politico-sindacale affinché la questione possa trovare, in tempi rapidi, la soluzione auspicata.