Il piano della “fase 2” è sul tavolo dell’assessore alla Salute e la proiezione, che nelle prossime ore diventerà un piano scritto da inviare ai vertici di Asp e ospedali siciliani, è quella di poter cominciare a fine mese, fra il 20 e il 22 febbraio, con la somministrazione a una delicata fascia di destinatari: gli ultraottantenni. Partendo da dati oggettivi incoraggianti: secondo i dati dell’assessorato di ieri sera, in Sicilia sono state somministrate 176.056 delle 206.515 consegnate, pari all’85,2%. L’altra cifra rassicurante è che - scremando quei casi (pochissimi, a dire il vero) in cui è stata negata la seconda dose a chi non aveva diritto alla prima - il 71% ha ricevuto il richiamo. Si parte da questo quadro. Con la distribuzione di Pfizer che sembra essere ripresa con quantità e frequenza più rassicuranti delle ultime settimane (oggi in arrivo il nuovo carico) e con le nuove consegne di Moderna, del cui prodotto lunedì sono arrivate oltre 5mila dosi. Su queste basi l’assessore Razza prova a far partire la seconda campagna siciliana prima che nella maggior parte delle altre regioni. Stavolta, però, il target è più complicato da raggiungere rispetto a quello dei sanitari e degli operatori e ospiti delle Rsa, perché in ballo ci sono oltre 320 mila over 80, con caratteristiche ed esigenze molto diverse fra di loro. La Regione sta per «potenziare la dotazione di risorse umane del team di vaccinatori», assicurando anche «una riorganizzazione su base territoriale del sistema di somministrazione». Ma tutto potrebbe diventare inutile senza una significativa disponibilità di fiale.