in merito al disegno di legge (giunto a Sala d'Ercole dopo che era stato approvato dalla commissione competente Affari Istituzionali) che da oggi in avanti sembra non prevedere più lo scioglimento automatico di quei consigli comunali che non approvino il Consuntivo. Una questione che dalle nostre parti suscita particolare interesse, visto che è stato con la norma precedente che la consiliatura 2017-2022 del comune di Sciacca è dovuta terminare anzitempo. Vicenda da cui è scaturito anche un ricorso al TAR che, pronunciandosi direttamente nel merito, ha respinto la richiesta di annullamento del decreto di scioglimento firmato anche dal presidente della Regione. Adesso però la questione cambia. Non per il passato, naturalmente, ma per il futuro sì. Ne sono convinti a Sciacca, a partire dall'ex sindaco Fabrizio Di Paola, che su Facebook ha commentato l'approvazione della norma, sottolineando come la modifica abbia introdotto l'aggiunta delle parole "di previsione" a specificare meglio come sia a quello che si riferisce lo scioglimento del Consiglio in caso di mancata approvazione, eliminando così ogni equivoco. "Una legge - dice Di Paola - che difende l’autonomia e l’indipendenza dell’organo consiliare". Il caso è chiuso dunque? Per Francesca Valenti no. Ritiene, la sindaca, che se sotto il profilo giuridico il provvedimento approvato ieri non salvaguarderebbe affatto lo scioglimento del consiglio anche di fronte alla bocciatura del Consuntivo. Politicamente l'attuale sindaco ha già fatto sapere di ritenere sbagliata la norma che è costata il funzionamento del consiglio comunale, aggiungendo però che sarebbe sbagliata anche la norma che attribuisce al consiglio la facoltà di sfiduciare un sindaco eletto direttamente dal popolo. La norma approvata ieri dall'ARS è composta di 10 articoli, e stabilisce anche la possibilità della terza candidatura consecutiva dei sindaci nei comuni con meno di 5.000 abitanti, la riduzione ad un terzo del numero di firme necessarie per presentare liste e candidature e la nomina di commissari ad acta negli enti inadempienti rispetto a obblighi relativi alla gestione integrata nei rifiuti.