Sta facendo molto discutere la vicenda di cui ci siamo già occupati nei nostri telegiornali di ieri e riguardante l'organizzazione della campagna vaccinale. Aumentano di ora in ora le testimonianze relative a situazioni specifiche di persone anziane di Sciacca (dove gli "over 80" sono almeno 6.000) che denunciano date accordate dal sistema per la vaccinazione piuttosto lontane nel tempo (per esempio la fine di aprile) e località nella maggior parte dei casi assolutamente incompatibili con la loro stessa condizione. E così, anziani di Sciacca dovrebbero raggiungere Licata (o altre città anche della provincia di Palermo o di Trapani) per farsi vaccinare. Pare di capire che all'atto della prenotazione, e ancorché si indichi il codice di avviamento postale della propria città di residenza, il sistema cerchi il primo ospedale disponibile. Ma un sistema informatico evidentemente non tiene conto di una serie di variabili assolutamente significative, soprattutto se si parla di persone anziane: la loro condizione fisica, la eventuale predisposizione a spostarsi, la disponibilità di persone che possano accompagnarle, perfino la loro stessa facoltà di deambulare regolarmente. E invece, stando al funzionamento di questa piattaforma, tutti gli anziani sono in grado di viaggiare o, in subordine, di avere qualcuno che possa portarli a farsi somministrare il vaccino. O magari farsi accompagnare da un'ambulanza, per i casi più gravi. Non è uno scherzo, insomma. La situazione rischia di scivolare nel ridicolo. Questa campagna vaccinale per gli anziani naturalmente deve essere riorganizzata, coinvolgendo chi li conosce meglio di chiunque altri, ovverosia il loro medico o potenziando le USCA, affinché per i casi più gravi l'inoculazione di prima dose e richiamo avvenga direttamente a domicilio. Anche perché la campagna vaccinale sta andando decisamente a rilento. La prospettiva attuale è quella di 40 inoculazioni al giorno. Per vaccinare 6.000 anziani di Sciacca sarebbero necessari almeno 5 mesi. Eppure il presidente della Regione ha detto non più tardi di qualche giorno fa che entro l'estate tutti i siciliani saranno stati vaccinati. La piattaforma informatica per le prenotazioni riesce a fornire risposte di tipo diametralmente opposto nello stesso giorno e nella stessa ora. Non mancano, infatti, le prenotazioni accordate a pochissimi giorni e perfino allo stesso ospedale di Sciacca. Una prenotazione fatta un minuto dopo invece indica il 30 aprile e magari a Palermo. Insomma: una specie di scommessa al Superenalotto. E alla fine la questione della difficoltà dei più anziani a barcamenarsi tra pc e smartphone diventa addirittura di secondaria importanza. Il coinvolgimento dei medici di base, il potenziamento delle Usca e la dislocazione di un numero adeguato di centri per vaccinazione che permettano di effettuare le somministrazioni in luoghi che non siano più gli ospedali sono passaggi indispensabili se si vuole fare in modo che questa campagna vaccinale assomigli ad una cosa seria.