regionale all'Energia, a lasciare il posto ad una donna per permettere alla Giunta Musumeci di ripristinare e rispettare la legge sulle quote rosa. E' stato lo stesso governatore a chiedere all'UDC di nominare una donna al posto del tecnico veneto che, a quanto pare, non avrebbe per niente gradito di essere stato messo alla porta in fretta e furia. Non è escluso che Pierobon possa restare in qualità di consulente esterno della Regione, ma al momento si tratta soltanto di ipotesi. Il Presidente Nello Musumeci ha accelerato perché vuole disinnescare il pronunciamento del TAR, previsto per l'ormai prossimo 25 febbraio, in merito ad un ricorso presentato da alcune associazioni di donne che, tramite il tribunale, chiedono, per l'appunto, il rispetto delle quote rose all'interno della giunta di governo.
Il caso era esploso dopo i cambi in casa Forza Italia con Marco Zambuto e Toni Scilla che avevano preso il posto di Edy Bandiera e Bernadette Grasso che, fino a quel momento, era l'unica donna nel governo regionale. A decidere, quindi, deve essere l'UDC, che sta cercando di capire se puntare su una soluzione interna, con prospettive a breve termine, o se guardare ad un tecnico, come Pierobon, in attesa di capire cosa succederà nei prossimi mesi con le elezioni regionali quasi alle porte. La scelta dovrebbe avvenire a giorni. Il nome principale sul tavolo, per ora, è quello di Maria Astone, attuale presidente del Corecom, mentre qualcuno spinge per una soluzione che pervenga dalla Sicilia orientale. Se l'UDC non decidesse in fretta, potrebbe intervenire direttamente il governatore Musumeci con una scelta autonoma.