Una vicenda culminata con la denuncia di otto persone per interruzione di pubblico servizio ed una di loro anche per danneggiamento aggravato. Dopo l'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Agrigento, oggi ad intervenire è anche l'associazione Orazio Capurro Amore per la vita. Purtroppo ci risiamo, la storia si ripete, ed è davvero inammissibile e intollerabile che medici ed infermieri nel turno di lavoro presso un ospedale possano essere presi di mira e aggrediti dall'utenza. Così il presidente dell'associazione Alessandro Capurro nell'esprimere vicinanza e solidarietà a tutti gli operatori dell'unità operativa complessa di anestesia e rianimazione del Giovanni Paolo II che hanno subito, com'è noto, una vera e propria aggressione. Nell'esprimere cordoglio per la giovane paziente che purtroppo è venuta a mancare, prosegue la nota dell'associazione, non si può non condannare la gravissima e violenta reazione dei familiari che, seppure addolorati, hanno sfogato la loro rabbia nei confronti di chi in quel momento cercava sicuramente di salvare la vita di quella donna. Per l'associazione Orazio Capurro, l'episodio testimonia ancora una volta come la mancanza di una adeguata sorveglianza in ospedale esponga gli operatori sanitari ad un elevato rischio per la loro stessa incolumità. La rianimazione, dove spesso i pazienti finiscono quando ormai la loro vita è appesa ad un filo, è un reparto dove il dolore si vede e si vive quotidianamente, ed è per tale ragione, conclude Alessandro Capurro, che nei giorni scorsi i sanitari di questo reparto si sono resi protagonisti di una iniziativa di solidarietà e umanizzazione dell'ospedale, mostrando sopra la bardatura che indossano una foto del volto di quell'operatore sanitario che si sta prendendo cura del paziente per rassicurarlo e non far venire mai meno il rapporto umano. Ieri pomeriggio, a schierarsi al fianco del professionista aggredito e a condannare il gesto dei familiari della paziente deceduta, è stato l'ordine dei medici della provincia di Agrigento. “Condanniamo questi ingiustificabili atti di violenza – ha dichiarato Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine – perpetrati ai danni di un collega nell’espletamento delle proprie funzioni nel presidio ospedaliero saccense. I medici, gli infermieri, il personale sanitario tutto sono spesso vittime di aggressioni mentre prestano servizio negli ospedali e nei presidi territoriali di assistenza sanitaria, ce lo racconta la storia recente e diversi in tal senso, soni stati i deterrenti e le misure adottate per evitare che incresciosi episodi abbiano a ripetersi. Purtroppo, però, conclude l'ordine dei medici, fatti di violenza continuano ad accadere a danno di chi lavora costantemente per salvare vite umane.