tra il vice presidente della commissione Salute dell'Ars Carmelo Pullara e il commissario straordinario dell'Asp Mario Zappia. Nei giorni scorsi il deputato regionale aveva annunciato l'imminente riattivazione al “San Giacomo d'Altopasso” del progetto “Parto con sorriso”, che prevede specifiche tecniche mediche per permettere alle puerpere di mettere al mondo i loro bambini senza il dolore del travaglio. Una riattivazione che sarebbe stato il frutto di una battaglia civica dopo che il progetto in questione era stato sospeso ma sul quale la comunità licatese puntava anche allo scopo di inanellare i numeri necessari al mantenimento del Punto nascite.
Pullara oggi stigmatizza il fatto che l'Asp di Agrigento abbia comunicato con grande enfasi di aver dato l'ok alla procedura operativa per l'esecuzione “parto col sorriso” non solo a Licata ma presso gli ospedali di tutta la provincia. Il parlamentare denuncia pubblicamente così che il vertice dell'Asp avrebbe avviato un procedimento disciplinare nei confronti del Dott. Li Calzi, primario della Ginecologia, perché evidentemente aveva avviato tale procedura senza autorizzazione.
Nella polemica Zappia ha fatto ricorso al celebre adagio shakesperiano, ovverosia “Tanto rumore per nulla”. Ma Pullara replica di avere l’impressione di essere su “Scherzi a parte”, se non fosse – evidenzia - che con la salute non si scherza”. Invece – aggiunge - abbiamo la sensazione che il dottore Zappia giochi a fare il direttore non essendolo”. Ed è durissima la critica a tutti gli otto mesi di gestione commissariale firmata Mario Zappia. Invitato da Pullara a chiedere scusa a tutte le donne, a tutti gli agrigentini per quello che è accaduto, ma in primis al Dott. Li Calzi mandato ingiustamente in Commissione Disciplinare.
Uno scontro al fulmicotone, quello tra il parlamentare e il commissario dell'Asp. Per il vice presidente della commissione Salute dell'Ars addirittura se su una vicenda importante ma tutto sommato marginale, visto il periodo pandemico, si domanda e domanda al governo della Regione se sia giusto che il dott. Zappia continui a rivestire questo ruolo.
Abbiamo dovuto scomodare -aggiunge Pullara- l'Associazione Ginecologi e Ostetrici, i medici di ginecologia e ostetricia a livello nazionale che praticano questa metodologia per far capire al dott. Zappia che non aveva senso impedire all'equipe dell'ospedale di Licata di portare avanti la tecnica del “Parto con il Sorriso”.
Per Pullara questa vicenda dimostrerebbe la presunta incapacità del manager dell'Asp a gestire l'azienda sanitaria provinciale. Questa è solo l'ultima delle diverse polemiche che hanno visto protagonisti Pullara e Zappia. La sensazione prevalente è che ormai non sia più soltanto la gestione della politica sanitaria il motivo del contendere ma che ci sia anche una questione personale.