del fratello del Cardinale Gravina, parte di un pavimento e cunicoli sotterranei nei pressi dei locali della vecchia sagrestia. Sono soltanto alcuni dei reperti che sono stati rinvenuti e riportati alla luce, negli ultimi giorni, durante gli interventi di scavo e messa in sicurezza del Duomo di Montevago, quello distrutto dal terremoto del Belice del 1968. Alla luce dei reperti già strappati alle macerie ed a quelli che sicuramente riaffioriranno tra qualche tempo, il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo sta anche pensando alla realizzazione di un Museo comunale dove poter conservare ed esporre tutto quello che verrà fuori da questi interventi, attesi da 53 anni. Le immagini che stiamo vedendo sono di Francesco Graffeo del blog Il Futuro Dipende da Te.
Dopo i cinque ingressi con i relativi gradini, è riemersa la pavimentazione della parte retrostante la cupola nonché è stato liberato il perimetro dell'ex Duomo, dedicato ai Santi Pietro e Paolo. Nella memoria dei più anziani, tornano in mente ricordi che si credeva sopiti. Come si ricorderà, la Cattedrale nel vecchio centro di Montevago fu costruita sul luogo dove una volta sorgeva la Chiesa del SS. Crocifisso. La sua costruzione venne iniziata dal Principe Giovanni Gravina Moncada, portata a termine dal Cardinale Pietro Gravina e consacrata nel 1820. La facciata era affiancata da due alti campanili, mentre l'interno era diviso in tre navate con cappelle laterali, e sormontata da una cupola. Le pareti erano decorate con affreschi rappresentanti storie bibliche, mentre nelle cappelle laterali sorgevano altari ornati con altre pitture e sculture. I lavori di catalogazione e restauro, finanziati dalla Regione, ammontano a circa 750mila euro e sono eseguiti da una impresa di Favara. Un altro progetto da un milione di euro è già stato presentato al ministero dei Beni culturali.