Per quanto riguarda le espressioni della pietà popolare e le processioni, bisognerà ancora attenersi alle indicazioni date in tempo di pandemia: non saranno, quindi, consentite. E continueranno ad essere vietate fin quando l’epidemia da Covid-19 non cesserà. Era ormai scontato, ma l’ufficialità è comunque arrivata ieri dall’Arcidiocesi di Agrigento che ha diffuso le indicazioni per la Settimana Santa 2021.
Nessuna via Crucis cittadina e nessuna lunga processione del Venerdì Santo. Anche quest’anno il piazzale del Calvario, davanti la croce, non accoglierà la folla dei fedeli. Così come la gioia della Pasqua di Risurrezione non potrà culminare con l’Incontro davanti piazza Angelo Scandaliato prima, e nel quartiere di San Michele dopo. Rispetto allo scorso anno, però, il triduo pasquale potrà svolgersi nelle parrocchie cittadine con la partecipazione dei fedeli Nel 2020 non è stato possibile nemmeno questo: rimarrà nella storia la veglia di Pasqua in pieno lockdown, quella in cui Papa Francesco celebrò la santa messa in una piazza San Pietro deserta.
Il mistero Pasquale, celebrato nel Santo Triduo, è centro di tutto l’anno liturgico e culmine della vita ecclesiale e per questo, si legge nella nota diffusa dall’arcidiocesi di Agrigento, va preparato e celebrato nel miglior modo possibile, mettendo a frutto le varie forme di ministerialità presenti nelle comunità.
Alla luce delle indicazioni offerte dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e della Conferenza Episcopale Italiana, considerato ormai il ritorno delle celebrazioni in presenza, con l’assemblea, dal mese di maggio dello scorso anno, pur nel rispetto delle indicazioni ministeriali per il contenimento dei contagi, queste, dunque, le indicazioni:
1. Per la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme verrà ricordata nella messa principale, con i ministri e i fedeli che tengono nelle mani un proprio ramo d’ulivo o di palma: in nessun modo, però, si dovrà procedere al loro scambio da una persona all’altra.
2. La Messa del Crisma verrà celebrata il Giovedì Santo alle ore 9,30 in Cattedrale, ad Agrigento, secondo le modalità che verranno comunicate nei prossimi giorni.
3. Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore” sarà, invece, omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, del coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia. Dove all’interno della chiesa non è possibile preparare un luogo per la reposizione si utilizzerà, come luogo della reposizione, il tabernacolo. Va da sé che, dalle nostre parti, il cosiddetto “giro delle chiese” non è auspicabile.
4. Il Venerdì Santo la liturgia si celebrerà così come è previsto nel Messale Romano. Verrà, però, aggiunta, nella preghiera universale, l’invocazione di liberazione dalla pandemia. L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sarà limitato al solo presidente della celebrazione. Dopo la venerazione da parte del celebrante, la croce potrà essere mostrata all’assemblea per un atto di adorazione comunitaria silenziosa da parte dei fedeli.
5. La Veglia pasquale, infine, potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile (vista l’indole della celebrazione all’imbrunire) rispettando l’orario del coprifuoco.