in favore dei disabili gravissimi, fortemente sollecitata da giorni da associazioni e anche dal mondo politico. Da oggi è possibile in virtù della direttiva inviata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ai direttori delle Asp siciliane. Si tratta di circa 11mila persone nell’isola che risultano iscritte negli elenchi speciali in quanto affette da patologie “gravissime” e che hanno sottoscritto il Patto di cura. Per loro non sarà necessaria la prenotazione tramite piattaforma digitale o call center.Saranno le singole Aziende sanitarie provinciali a contattare gli utenti e stabilire modalità e tempi di vaccinazione.
Il provvedimento dell’assessore regionale alla salute raccomanda la somministrazione domiciliare per i disabili gravissimi e l’utilizzo del vaccino Moderna, come avviene per gli ultraottantenni che dovranno essere vaccinati a domicilio.
Intanto, complessivamnte, sono oltre 350mila le dosi somministrate in Sicilia dall’avvio della campagna di vaccinazione anti Covid. E nel contesto regionale, spicca la provincia di Agrigento che, assieme a quella di Caltanissetta, è quella che ha fatto meglio fino ad ora, la più virtuosa.
ll dato positivo agrigentino scaturisce dalla sommatoria del numero di somministrazioni eseguito in provincia per ciascuna categoria di candidati alla vaccinazione.Nel territorio dell’ASP di Agrigento, al 28 febbraio, sono stati già vaccinati 8116 operatori sanitari e sociosanitari, 2685 ospiti di residenze Sanitarie Assistite e case di riposo con il relativo personale, 3421 cittadini ultraottantenni, 1378 operatori delle Forze dell’Ordine e 3365 docenti scolastici. Non è una gara tra ASP ma è motivo di soddisfazione, ha commentato ieri pomeriggio il commissario Mario Zappia, osservare come il territorio di Agrigento si collochi al vertice di questa classifica virtuosa. La sensazione, ha concluso, è che sforzi per intensificare ed ottimizzare le procedure di vaccinazione nell’agrigentino, con i 12 centri attivi, stiano andando per il verso giusto, nonostante i ritardi su scala nazionale negli approvvigionamenti delle dosi.