Gran parte degli ultimi positivi al Covid infatti sarebbero concentrati tra i proseliti. Questo fatto potrebbe permettere di circoscrivere la diffusione del virus in maniera quasi certa, compresa la trasmissione che si sarebbe spostata nei rispettivi ambienti di lavoro. Da questo punto di vista qualche situazione critica si registra anche alla marina. Dal punto di vista del tracciamento del virus forse stavolta si potrebbe riuscire ad ottenere un contenimento sostanziale. Sono pochi, tuttavia, i dubbi, che al netto dei guariti (che si spera vengano comunicati al più presto), arriveranno notizie su ulteriori casi positivi. La questione sta accendendo nuovamente i riflettori su Sciacca, dove recentemente la diffusione dei contagi aveva tutto sommato fornito dati fisiologici, in linea con una curva epidemiologica che in Sicilia, tranne specifici territori, in qualche caso dichiarati “zone rosse”, tutto sommato sta tenendo. L'attenzione adesso si sposta nuovamente sugli assembramenti del fine settimana. C'è stanchezza da parte di tutti, e questo è un fatto innegabile. Tuttavia, in attesa che la campagna delle vaccinazioni subisca quella accelerazione per la quale il premier Mario Draghi si sta giocando subito gran parte della sua riconosciutissima credibilità, bisogna ancora fare i conti con un virus che circola, alimentato adesso da quelle varianti che sono un autentico spauracchio per tutti. Rimanendo dalle nostre parti, la “zona gialla” e i numeri contenuti hanno fatto moltiplicare gli assembramenti, e non solo quelli giovanili. Anche stasera, purtroppo c'è da scommetterci, le chat private di WhatsApp verranno inondate di foto che immortaleranno gruppi di persone troppo vicine e senza alcuna cautela. Il messaggio che non riesce proprio a passare è quello che deve rendere tutti consapevoli circa la necessità di convivere con il Covid. Quindi uscire di casa magari sì, ma evitando di bere dalla stessa bottiglia o di parlare assembrati tutti senza mascherina (il distanziamento sociale in queste condizioni è una autentica chimera). Bisognerebbe tentare di rendere più difficile la vita del Covid, ma è esattamente quello che non si sta facendo. E, ripetiamo, il problema non riguarda solo i ragazzi, anche se sono loro quelli che frequentano i luoghi all'aperto e quindi sono i più esposti anche al pubblico ludibrio. Non è un mistero che sono tanti gli adulti che con le loro famiglie si riuniscono in luoghi privati per bivacchi e feste come se niente fosse successo. Fuori da ogni moralismo (chi non ha rispettato al cento per cento le misure anti-Covid scagli pure la prima pietra, se vuole) la stanchezza sta generando comportamenti scorretti. E tra questi ci sono anche le risse per strada, uno di quei fenomeni che possono certificare sin da adesso che dal Covid non usciremo certamente migliori.