Era il 6 marzo 2015 quando l’Assemblea dei Soci decise il blocco di tutte le attività dell'intero patrimonio. La storia di ciò che ha fatto seguito a quella decisione è tristemente nota.
Non vogliono che passi nel silenzio la ricorrenza di quella nefasta scelta, i rapprensentanti del comitato civico Patrimonio termale che ricordano oggi come da “ben sei anni la città di Sciacca, con il suo intero territorio, subisce la violenza di essere del tutto espropriata di un bene comune di fondamentale importanza e che attiene alla sua stessa identità, ossia quel patrimonio che dovrebbe rappresentare una rilevante risorsa economica e produttiva, un prezioso valore aggiunto all’offerta turistica del comprensorio che va da Agrigento a Selinunte, e che invece è stato abbandonato da una classe politica incapace e incompetente”. Lo scorso anno il Comitato Civico Patrimonio Termale aveva profuso grandi energie per “festeggiare”, si fa per dire, il quinto anniversario della chiusura con una grande manifestazione popolare con l’intento di far scendere in piazza migliaia di persone in segno di rinnovata presa di coscienza e di forte protesta civica.
L’irruzione della pandemia ha cambiato il corso di ogni cosa e anche di quella manifestazione, che voleva essere una sorta di “riappropriazione“ da parte della città di Sciacca delle proprie Terme.
Era stato realizzato anche un inno di carnevale appositamente dedicato alla manifestazione del 6 Marzo per le Terme, con un testo di Pippo Graffeo e la voce di Pasquale Sabella sulla musica del maestro Emanuele Scaduto, quasi a stabilire un legame tra le due cose più importanti a Sciacca: le Terme e il Carnevale, nel tentativo di riportare i cittadini alla riappropriazione del loro immenso patrimonio, attraverso quanto amano di più, il Carnevale.
Oggi, a 6 anni dalla chiusura il comitato esprime la ferma volontà di non demordere nel proseguire e rafforzare la battaglia civica già intrapresa.
E al Comitato Civico Patrimonio Termale, si uniscono anche le riflessioni di altre organizzazioni saccensi di tutela e rappresentanza delle imprese turistiche di Sciacca, ci sono: Sciacca Turismo, Sciacca Ecomuseo dei 5 Sensi e Agrigento Extra che con i loro rappresentanti in occasione di questa ennesima celebrazione negativa, chiedono un confronto con l’amminsitrazione per conoscere le procedure che la Regione sta portando avanti per il rilancio delle Terme. Procedure di cui si sente solo parlare, nessuna azione, niente di niente, l’immobilismo più assoluto da ben sei anni, mentre concludono Ezio Bono, Riccardo Palazzotto e Viviana Rizzuto i ritardi stanno provocando un grave deterioramento del prezioso patrimonio.