la campagna di vaccinazione contro il Covid che negli ultimi giorni ha interessato magistrati e personale amministrativo in servizio al Tribunale di Sciacca, assieme a personale scolastico e forze dell’ordine. La somministrazione del vaccino agli operatori della giustizia era stata annunciata alcune settimane fa dall’assessore regionale alla salute Ruggero Razza e i presidenti dei tribunali erano stati sollecitati a trasmettere l’elenco dei magistrati e del personale che intendevano aderire alla campagna di vaccinazione. Al Tribunale di Sciacca sono già stati vaccinati la metà degli operatori, tra magistrati e dipendenti. Va avanti anche la somministrazione dei vaccini a forze dell’ordine e personale scolastico, le altre due categorie individuate tra quelle rientranti nei cosiddetti “servizi essenziali”.
Anche per loro si è in una fase avanzata, parliamo ovviamente solo della prima dose, ma rispetto ad altre zone il punto di vaccinazione all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, pur nella limitata dispobilità di dosi, sta procedendo speditamente. Sono una quarantina le prime dosi di vaccino Astrazeneca e 40 di Pfizer, riservato agli over 80, che giornalmente vengono somministrate, mentre il vaccino Moderna viene utilizzato per la vaccinazione a domicilio degli ultraottantenni.
Tutto bene, dunque? Non è proprio così posto che, al problema della carenza delle dosi, si aggiunge anche la situazione di quanti non hanno potuto effettuare il vaccino Astrazeneca, ma non hanno accesso al Pfizer. Sono tutti quegli insegnanti, ad esempio, ma il problema riguarda tutti i soggetti rientranti nei cosiddetti “servizi essenziali, che avendo diverse patologie si sono presentati all’appuntamento al centro di vaccinazione, ma hanno scoperto che a loro il vaccino Astrazeneca non poteva essere somministrato. Devono essere vaccinati con il Pfizer o il Moderna che, però, sono destinati agli ultraottantenni e, con le disponibilità attuali e le prenotazioni che arrivano fino a maggio, il rischio è che tanti insegnanti con patologie, dunque quelli più fragili, rischiano di essere dimenticati. E’ quanto hanno evidenziato, alcuni di loro, rivolgendosi alla nostra redazione. Insomma, la campagna di vaccinazione contro il Covid rischia di lasciare indietro le persone più fragili e il problema sta nella tipologia del vaccino loro riservato. Con Astrazeneca si va avanti più speditamente, ancor più con il via libera al suo utilizzo anche agli over 65. E, infatti, sta per essere avviata la prenotazione per circa 500mila siciliani tra i 70 e i 79 anni, a condizione ovviamente di non soffrire di patologie varie.
Gli elenchi degli aventi diritto sono già stati acquisiti da Poste Italiane e caricati sulla piattaforma adibita alle prenotazioni, anche se per l’appuntamento tutto dipenderà poi dalle dosi di vaccino disponibili.
Al momento non è previsto che gli esclusi possano ricevere una dose di Moderna o di Pfizer, vaccini destinati in modo preferenziale agli ultraottantenni o alle persone più ad alto rischio di sviluppare una malattia grave. Anche in questo caso, dunque, rischiano di rimanere indietro quanti, pur rientrando nel target ora ammesso alla vaccinazione, quello dai 70 ai 79 anni, per patologie varie non potranno ricevere la dose di Astrazeneca.