Il provvedimento entra in vigore ufficialmente questa sera a mezzanotte. Varrà fino a tutto il 30 marzo. Una situazione che, a dispetto di una forma che appare chiara, in realtà sul piano sostanziale corrisponde ad una grande confusione, piena di punti interrogativi tuttora senza risposta. La prima emergenza riguarda i controlli del territorio, che in una "zona rossa" dovrebbero essere più intensi. Eppure quello che sta venendo fuori in queste ore riguarda una disponibilità assolutamente limitata di personale e mezzi. Nel corso della riunione avuta stamattina con il prefetto di Agrigento, Francesca Valenti ha rassegnato all'esponente del governo la condizione a dir poco drammatica nella quale versa il comando di Polizia municipale di Sciacca, che per i servizi esterni dispone appena di una ventina di agenti, tutti già sottoposti a carichi di lavoro non indifferenti per i servizi che devono garantire, comprese le stesse notifiche dell'Asp ai positivi al tampone anti-Covid.
Tutto questo induce oggi Francesca Valenti ad aggrapparsi ai numeri del contagio, con l'attivazione di un monitoraggio costante dell'andamento dei positivi, ora per ora. Se, infatti, la curva dovesse abbassarsi (è importante da questo punto di vista che ieri non siano stati comunicati nuovi positivi) il sindaco annuncia sin da oggi che chiederà a Nello Musumeci una revoca della zona rossa prima della scadenza del 30 marzo, perché a quel punto non avrebbe più senso. Ci si domanda in queste ore se l'evento sportivo del Triathlon in programma per la fine del mese possa svolgersi oppure no. Il sindaco di Sciacca sostiene che si tratta di un appuntamento che ha l'imprimatur del Coni, e che si può svolgere anche nell'ambito delle restrizioni. La Valenti ritiene che la cancellazione dell'evento non avrebbe alcuna giustificazione, perché se ai sensi delle norme nazionali si può svolgere, non si capisce perché a Sciacca non si potrebbe svolgere. Insomma: la Valenti è pronta a combattere contro una zona rossa che rischia di aggravare i guai che già abbiamo, compresi i posti letto di Medicina Covid, che al momento sono tutti occupati.
La questione assume a Sciacca risvolti complessi, in cui l'istituzione di "zona rossa" rischia di trasformarsi soltanto una specie di cartello che indica "Vietato fumare" dentro una bisca clandestina. Le stesse restrizioni delle restrizioni oltretutto sono quelle che obbligano soltanto alla chiusura delle scuole e dei negozi di abbigliamento e calzature (per adulti), gioiellerie, articoli da regalo, parrucchieri ed estetisti. Possono restare aperti invece supermercati, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie, distributori di carburanti, E ancora: obbligo di asporto per i bar e sola possibilità di consegna a domicilio per le attività di ristorazione dopo le 22. L'unica restrizione vera è la chiusura obbligatoria per tutti la domenica. Naturalmente c'è il divieto di circolare a piedi o con qualsiasi altro mezzo ad eccezione delle comprovate esigenze di lavoro o per l'acquisto di beni di prima necessità, e in questa direzione non va dimenticato l'obbligo dell'autocertificazione. Bisogna averlo anche per quello che è consentito anche a livello di spostamenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È consentito il transito in ingresso e in uscita dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nell'assistenza alle attività inerenti l'emergenza.
È consentito poi spostarsi per le attività per la cura e l'allevamento degli animali nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse col ciclo biologico delle piante.