chiede a tutti i sindaci e tutti i consigli comunali siciliani di accelerare verso la gestione pubblica del servizio idrico integrato.
In Sicilia sono ancora troppe le privatizzazioni del bene comune per eccellenza, sia a livello di sovrambito, con la multinazionale francese che detiene il 75% di Siciliacque, che di ambito, con gli spagnoli di Aqualia in Caltaqua nel nisseno, Acqua Enna nell'ennese ed una miriade di altri soggetti privati che continuano a fare profitto sull'acqua.
Neanche i poteri sostitutivi della Regione con i Commissari ad acta hanno contribuito ad accelerare il passo. Esemplare, per il Forum siciliano Acqua e Beni Comuni, è il caso della provincia di Agrigento dove si sarebbe da tempo dovuta costituire l'azienda speciale consortile deliberata dall' ATI, eppure si continua con la gestione del servizio da parte dei commissari prefettizi. Un immobilismo che, per il Forum siciliano Acqua, sembra sempre più una scelta politica deliberata, sia di molti sindaci che della Regione.
Il Forum chiede un incontro urgente con il nuovo assessore regionale all'energia e servizi di pubblica utilità per capire in quale direzione intende muoversi la Regione Siciliana.
Nella giornata Mondiale dell’acqua anche Federconsumatori Sicilia evidenzia come ci si ancora molto da fare.
Oggi in Sicilia “dare valore all’acqua” significa accelerare gli investimenti necessari per superare le infrazioni comunitarie per la mancata depurazione delle acque reflue, ma anche continuare la lunga battaglia per l'Acqua pubblica che non è ancora finita.
Nel 2010, i Movimenti che si sono mobilitati per l'acqua pubblica, dopo avere raccolto in Sicilia 90.000 firme per i referendum nazionali contro la privatizzazione dell’acqua, ne hanno raccolto altre 35.000 per proporre una legge regionale di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell'acqua, con l'appoggio anche di 135 Consigli comunali e di una Provincia.
La legge regionale approvata nell'agosto del 2015, la numero 19, ha recepito buona parte dei contenuti della legge di iniziativa popolare e consiliare, ma non tutti: occorre ancora eliminare il livello di gestione del servizio idrico denominato “sovrambito”, che oggi è gestito da Siciliacque (azienda il cui capitale è al 75% in mano ad una multinazionale francese e per il restante 25% della Regione Siciliana). Siciliacque vende l’acqua all’ingrosso, ad un costo eccessivo, ai gestori dei nove ambiti territoriali provinciali. Federconsumatori ha sempre svolto un ruolo attivo nella battaglia sull’acqua pubblica anche con gli sportelli operativi nei vari comuni, tra cui Sciacca.
Anche Marevivo ha deciso di celebrare la giornata mondiale dell’acqua nel modo che gli è più consueto, coinvolgendo i giovani in attività scientifiche ed educative volte a far conoscere l’importanza dell’acqua e le regole che devono essere osservate per limitarne il consumo.
Gli esperti di Marevivo hanno descritto tutte le attività che l’associazione sta portando avanti per sensibilizzare la comunità verso un uso più razionale dell’acqua e descritto le azioni messe in campo per bloccare l’inquinamento dei fiumi e del mare, in particolare ha esposto i risultati ottenuti in un anno e mezzo dall’attività della barriera blocca plastica installata sul Fiume Platani nel territorio di Ribera