Lo ribadisce oggi anche Intercopa che cita l’esempio di quei comuni, poco lungimiranti, dichiara il coordinatore Franco Zammuto, che sottovalutando il problema, violano normative e regolamenti, ritenendo di poter fare da soli. Il coordinatore del Comitato provinciale per l’acqua pubblica oggi evidenzia quanto sta succedendo nel territorio agrigentino. Com’è possibile, sostiene, che l’ATI della provincia di Agrigento, dopo avere cacciato Girgenti Acque, grazie alla risoluzione del contratto - su fortissima quanto determinante spinta dei comitati, associazioni e sindacati - e dopo avere deliberato - in coerenza alla normativa vigente e con il consenso unanime dei sindaci presenti - di costituire come nuovo gestore un’Azienda Speciale Consortile non abbia ancora attivato le procedure per completare quanto deciso più di un anno fa. Chi ostacola o rallenta l’Azienda speciale e perché nessuno ne parla? Intercopa, dunque, torna a chiedere al presidente dell’Ati Francesca Vale La stragrande maggioranza dei 430.000 cittadini della provincia di Agrigento, che hanno voluto e apprezzato la scelta della costituzione di una Azienda Speciale Consortile, dichiara ancora Franco Zammuto non riesce a capire come mai la volontà popolare ancora una volta stenta a concretizzarsi e a trovare attuazione. Insomma, è solo un problema legato ai consigli comunali che non hanno ancora approvato lo statuto dell’Azienda Consortile o c’è altro. C’è chi sostiene che il problema sia economico, o meglio dei debiti finora accumulati nella gestione del servizio idrico integrato che l’Azienda Speciale Consortile non vorrebbe accollarsi. Sta di fatto che è passato oltre un anno dalla scelta dell’Azienda per la gestione del servizio idrico integrato che invece è ancora nelle mani dei commissari prefettizi. Eppure nel settembre dello scorso anno la Regione Siciliana aveva disposto l’invio di un commissario all’Ati di Agrigento, proprio per accelerare le procedure di costituzione dell’Azienda Consortile, sollecitando i comuni a completare le procedure di approvazione dello statuto e adesione alla nuova gestione del servizio idrico. L’unica novità è che è stato prorogato al 31 maggio prossimo, dalla Regione Siciliana, l’incarico al commissario Di Francesco.