Esultano i sindacati. Si chiude oggi in Sicilia, dopo quasi 25 anni, una brutta storia di precariato, il commento dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. I 4.571 lavoratori rimasti nel bacino e distribuiti nelle nove province siciliane possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di impegno e dialogo serrato con le istituzioni, continua la nota dei sindacati, siamo riusciti a portare a casa un significativo e importantissimo risultato. I lavoratori Asu, da quasi 25 anni, lavorano in enti e strutture, anche con incarichi di responsabilità, con solo un sussidio di 590 euro mensili. Sono così distribuiti nelle nove province dell'isola: Messina 1538, Palermo 840, Agrigento 648, Trapani 627, Ragusa 331, Catania 197, Siracusa 133, Caltanissetta 133 ed Enna 124. Adesso attendiamo l'approvazione definitiva della Finanziaria. Poi, il nostro lavoro continuerà fino a quando le stabilizzazioni non saranno tutte completate, concludono i sindacalisti. Finalmente oggi siamo arrivati all’epilogo che riguarda i precari del personale Asu. Questo il commento di Carmelo Pullara. Il governo regionale, dichiara Pullara, aveva accolto la mia richiesta avanzata nella precedente legge finanziaria, prevedendo un preciso articolo in questa finanziaria, dando finalmente via libera al piano regionale per la stabilizzazione dei 5 mila precari ASU rimasti alla Regione. Oggi, conclude il deputato regionale, con l’articolo 46 di questa finanziaria viene data dignità a tanti lavoratori e alle loro famiglie che possono guardare, soprattutto in questo momento storico, ad un futuro più sereno e più roseo.