di volere rallentare il percorso verso la gestione del servizio idrico integrato da parte dell’Azienda Speciale Consortile. E’ arrivata nel pomeriggio la forte presa di posizione del presidente Francesca Valenti e dei componenti del direttivo. Apprendiamo, ma non con stupore, si legge nella nota diffusa, che il Consiglio Comunale di Agrigento ha di fatto frenato bruscamente il percorso di ripubblicizzazione dell'Acqua intrapreso dai Sindaci dell'ATI di Agrigento.
Il Consiglio Direttivo dell’ATI, nel rivendicare gli importanti obiettivi raggiunti in questi anni, dalla risoluzione della Convenzione con la Girgenti Acque all’approvazione del Piano d’ambito della Provincia che consentirà investimenti per oltre 500 milioni di euro nei prossimi anni, dichiara di prendere atto della reale mancanza di volontà di procedere alla costituzione di una Azienda Pubblica di gestione del Servizio idrico integrato da parte di importanti comuni come Agrigento e Favara, nonché del probabile intendimento della Regione Siciliana di garantire scenari alternativi che portano ad altri possibili soggetti gestori. Per l’Ati di Agrigento si tratta di comportamenti che mortificano non solo il lavoro dei sindaci, ma anche dei cittadini che da anni vedono snaturati, nel senso pirandelliano del termine, i loro diritti. Insomma una vicenda che il direttivo dell’Ati ritiene inaccettabile e per la quale annuncia che alla prossima Assemblea tutti i componenti rassegneranno le loro dimissioni.
Il direttivo dell’ATi è composto da:
Francesca Valenti – Sindaco di Sciacca, Presidente del Consiglio Direttivo
Domenico Gueli – Sindaco di Santa Elisabetta, Vicepresidente
Margherita La Rocca Ruvolo – Sindaco di Montevago
Milko Cinà – Sindaco di Bivona
Ettore di Ventura – Sindaco di Canicattì
Alfonso Provvidenza – Sindaco di Grotte