in relazione alla presa di posizione del direttivo dell’Ati. Si sta tentando maldestramente, sostiene il sindaco Franco Miccichè, di attribuire al comune di Agrigento la responsabilità di un fantomatico stop verso il percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico, quando è la stessa Ati che è già da tempo stata commissariata proprio per la sua incapacità ad affrontare i numerosi nodi che riguardano la nuova forma di gestione del servizio idrico. Insomma, Agrigento non ci sta e nel ribadire che la propria azione è improntata nella gestione pubblica del Servizio Idrico evidenzia che amministrazione e consiglio comunale non sono disposti a farsi intimorire da chi è convinta che urlando “acqua pubblica” senza però aver mai posto in essere gli atti conseguenti, sostengono, possa ottenere la ragione. Chiaro il riferimento al sindaco di Sciacca e Presidente dell’Ati Francesca Valenti. Per il sindaco Micciche, tra l’altro, proprio la presenza del commissario escluderebbe la possibilità che l’iter di creazione della società consortile possa interrompersi. Pertanto, non si comprendono le ragioni di queto annuncio di dimissioni da parte del Direttivo a meno che, ha dichiarato il sindaco di Agrigento non si tratti di una proposta che possa puntare ad un effettivo rilancio dell’azione amministrativa dell’ATI rispetto agli appuntamenti importanti che ci aspettano.
Fin qui la posizione di Agrigento, ma intanto associazioni e movimenti per l’acqua pubblica continuano ad esprimere forti preoccupazioni per la piega che ha assunto la vicenda. Il Forum Siciliano per l’acqua pubblica attacca le amministrazioni e i consigli comunali di Agrigento e Favara sostenendo che dichiarano di essere a favore della gestione pubblica ma non dell'azienda speciale consortile, con il rischio di vanificare un percorso democratico ed una decisione già assunta dall'ATI all'unanimità. Non solo. Il Forum Siciliano per l’acqua pubblica evidenzia anche la responsabilità, in questa vicenda, del commissario ad acta nominato dalla Regione e che entro il dicembre scorso avrebbe dovuto far approvare, o approvare con i poteri sostitutivi, lo statuto dell'Azienda speciale consortile e costituirla formalmente dal notaio. Invece non è successo nulla. Forum che ogg rivolge un appello alla mobilitazione ai sindaci, alle forze associative, civiche, sindacali ed alla Chiesa affinché non venga fermato il percorso virtuoso per l'acqua pubbilca e che invita l’Ati a respingere le dimissioni dei componenti del direttivo.
Anche il Comitato Civico Acqua Pubblica di Menfi parla di strumentale e ingiustificato ritardo dei comuni di Agrigento e Favara ed esprime solidarietà all'operato del Presidente dell’Ati Francesca Valenti, al Direttivo e all'Assemblea per il lavoro svolto in questi anni. Secondo Gaspare Bonfiglio e Paolo Campo, i comuni di Agrigento e Favara, hanno palesato la loro volontà di un ritorno al nefasto passato, con un salto indietro al 2007, alla gestione privata che per un decennio ha prodotto disservizi, contenziosi, profitti per il privato e debiti per la comunità.
Per Fabrizio Raso, del Centro Consumatori Italia, è grave che il Consiglio Comunale di Agrigento abbia perso altro tempo e tergiversato. Fabrizio Raso chiede al commissario di esercitare il ruolo sostitutivo e di approvare lo Statuto dell’Azienda Speciale Consortile nei comuni che continuano a perdere tempo.
Esprime preoccupazione anche il circolo del Partito Democratico di Sciacca. Bisogna essere onesti con i cittadini e dare le vere motivazioni che portano i nostri comuni nuovamente al punto di partenza, si legge nella nota diffusa dal Pd che poi evidenzia l’operato del direttivo dell’Ati e del presidente che hanno determinato la risoluzione del contratto con Girgenti Acque e l’approvazione di un piano di gestione pubblica dell’acqua che in Provincia consentirà investimenti per oltre 500 milioni di euro nei prossimi anni.