Rosario Crocetta non solo rinuncia a ricandidarsi come governatore ma fa capire fin qui di aver soltanto bluffato.
Decisivo l'incontro romano con l'ex premier Matteo Renzi che ha convinto il presidente a farsi da parte in nome dell'unità del centrosinistra che ha puntato convintamente su Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo. Per Crocetta e per il suo Megafono potrebbero aprirsi le porte del Senato o della Camera in vista delle elezioni nazionali previste nella primavera del prossimo anno.
E intanto Matteo Renzi sarà a Sciacca sabato pomeriggio alle 15 presso l'Hotel Lipari per presentare il suo libro "Avanti. Perché l'Italia non si ferma" nell'ambito di un tour promozionale che toccherà anche Taormina, Catania, Siracusa, Ragusa e Marsala. L'incontro, ovviamente, servirà soprattutto per fare il punto sulla situazione politica in vista delle ormai prossime elezioni regionali. Definiti, o quasi, tutti gli schieramenti. Partito Democratico, Centristi, Sicilia Futura e, salvo sorprese, Alternativa Popolare, sostengono Fabrizio Micari; Articolo 1 di Bersani e D'Alema e la sinistra puntano su Claudio Fava; il centrodestra si è compattato faticosamente attorno al nome di Nello Musumeci che ha al suo fianco anche Gaetano Armao e Roberto Lagalla; mentre il Movimento 5 Stelle, 5 anni dopo, ripropone il nome di Giancarlo Cancelleri. Gli schieramenti sono già al lavoro per definire liste e listini.
Poi ci sono gli outsider: l'autonomista Piera Maria Loiacono, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, l'ex burocrate regionale Franco Busalacchi e forse qualcun'altro. Non è escluso un ultimo disperato tentativo da parte del centrosinistra per includere, nel progetto Micari, anche Fava e la sinistra che non si riconosce nel Pd.