Anche il commissario dell’ASP Mario Zappia, così come hanno fatto in settimana il prefetto e i sindaci dei comuni agrigentini, ha evidenziato come la situazione sia molto critica e richieda comportamenti responsabili da parte di tutti. C’è un problema di approvvigionamento delle dosi, sicuramente, che non riguarda solo la provincia di Agrigento, ma va evidenziato come molti anziani, anche ultracentenari, attendano ancora la vaccinazione a domicilio, così come alcune problematiche nel sistema di prenotazione e gestione della categoria degli estremamente vulnerabili. Segnaliamo il caso che ci è stato riferito da un saccense, affetto da diverse patologie, che al momento della prenotazione è stato dirottato verso il PTE di Menfi salvo scoprire, nel momento in cui si è presentato, che in quella struttura viene somministrato esclusivamente il vaccino AstraZeneca che non viene utilizzato per il target dei fragili. Di conseguenza deve prenotare un nuovo appuntamento e mettersi in coda. Al di là della fornitura dei vaccini, c’è anche il fatto che over 80 e fragili, proprio quelle categorie che dovevano avere la precedenza, ancora aspettano. Non a caso la Sicilia è in testa nella classifica delle Regioni, ma solo per la vaccinazione del variegato mondo che include “altro” e non per i target ammessi alla prima fase.