una lettera con cui conferma che la concessione edilizia per l'investimento turistico di località Monterotondo resta in vigore e la sua validità è stata prorogata fino a un anno successivo alla data di cessazione dello stato di emergenza Covid-19. Una notizia che conferma quanto avevamo già anticipato nei nostri telegiornali delle scorse settimane, quando eravamo tornati a parlare di questo investimento turistico promosso da quella che si chiamava Sviluppo Italia e Italia Turismo, e del pericolo che non se ne potesse più fare niente considerato che l'autorizzazione comunale (proroghe comprese) era scaduta. Per la verità, Invitalia aveva presentato ricorso straordinario al presidente della Regione contro la precedente negazione di questa proroga, questione che aveva fatto finire sotto i riflettori il progetto. È stato lo stesso ufficio legislativo e legale della Regione a chiarire che le norme vigenti (quelle approvate nel pieno della pandemia) hanno prorogato automaticamente tutte le autorizzazioni. Questione che, dunque, ha avuto bisogno che venissero adite (quasi) le vie legali affinché si sancisse la soluzione. Soluzione che, tuttavia, non è ancora quella che Invitalia ritiene corretta. Dario Lioto, amministratore unico di Invitalia, in una delle note inviate al comune, avrebbe evidenziato come la proroga alle autorizzazioni vigenti nel 2020 debba essere almeno di 3 anni. Un punto, questo, che vede oggi intervenire l'ex consigliere di maggioranza Alberto Sabella, il quale ritiene fondamentale risolvere tutte le criticità in atto, nell'interesse collettivo. "Bisogna verificare subito la fattibilità della proroga triennale, parlare con Invitalia, stilare un cronoprogramma urgente, vedere se si riesce a far partire i lavori a Monterotondo già a settembre, ritengo che questo progetto possa essere il punto più importante per la ripartenza economica ed occupazionale della nostra città".
Oggi sul tema è intervenuta anche il sindaco Francesca Valenti, che ha sottolineato come ci si trovi davanti ad un'occasione unica, che Sciacca non può perdere. "L'ufficio tecnico - ha chiarito la prima cittadina - ha rivisto il procedimento anche sulla base di un'istanza che era venuta da Italia turismo, e ha potuto stabilire non solo che i titoli abilitativi scaduti lo scorso ottobre sono ancora validi, ma che lo rimarranno almeno fino ad un anno successivo dalla fine dello stato di emergenza, quindi un lasso temporale che comunque adesso diventa significativo per poter immaginare la ripresa e l'avvio di questo importante investimento per la nostra città". È proprio a questo riguardo che questa mattina Francesca Valenti ha scritto all'amministratore unico di Italia Turismo Dario Lioto, invitandolo a venire a Sciacca (Covid permettendo) permettendo alla città di conoscere il progetto reale che si vuole portare avanti e quale anche l'idea sulle modalità di intervento. A Lioto il sindaco ha detto che la città di Sciacca ha sempre tenuto all’investimento turistico-ricettivo di Italia Turismo. "Varie vicissitudini, in un lungo periodo - ha scritto la Valenti - hanno purtroppo dilatato oltremisura i tempi per la realizzazione dell’importante intervento in località Monterotondo che auspico fortemente trovi finalmente e molto presto concretezza con l’apertura del cantiere". Sindaco che punta anche a questo investimento come soddisfazione del bisogno della città di ripartire, di avere segnali di speranza e di normalità, di attenzioni, di volontà, che permettano ai cittadini di riprendersi i loro spazi e le loro vite, di portare a compimento fondamentali progetti per la rigenerazione e il futuro del nostro territorio dopo un’emergenza che continua a turbare le nostre esistenze”. A salvare il progetto turistico di contrada Monterotondo potrebbero essere le norme anti-Covid.
Una vicenda più che decennale, che vede sullo sfondo le azioni contenute in un accordo di programma quadro che vede ancora oggi, nella disponibilità della ex Sviluppo Italia, un tesoretto da 50 milioni di euro per un investimento turistico che si sarebbe potuto concretizzare da anni, se non fosse stato per un contenzioso tra un privato proprietario di un appezzamento di terreno e la Sitas in liquidazione che si è concluso da poco. Vicenda che negli anni aveva registrato l'interesse di due importanti catene alberghiere internazionali, l'americana "Marriott" e la spagnola "Sol Melià", che però poi si videro costrette a rinunciare. Adesso c'è il tempo per trovare un nuovo partner privato per portare a termine un progetto che, nel frattempo, pare che Invitalia abbia ridimensionato.