così si dice e così si spera e, allora, conta anche l’organizzazione che passa dal sistema di prenotazione ma anche e soprattutto dalla capacità di vaccinare.
Ieri il sindaco Francesca Valenti ha candidato la città di Sciacca a diventare il secondo grande centro vaccinale della provincia, suggerendo l’utilizzo di quello che è comunque un bene della Regione, il patrimonio termale e, in particolare, il Grand Hotel delle Terme. Proposta che il dipartimento di Protezione Civile Regionale pare sia disposto a valutare tanto da aver previsto in giornata un sopralluogo per verificarne la fattibilità.
Una proposta, quella del Grand Hotel, che sui social ha già generato un vivace dibattito tra favorevoli e contrari e tra chi suggerisce altre alternative. Il circolo di Fratelli d’Italia di Sciacca già da tempo ha proposto, ad esempio, l’utilizzo della casa albergo per anziani di contrada Perriera, ma c’è anche chi parla del pallone Tenda, mentre lo stesso sindaco Valenti si era detta disponibile nelle scorse settimane, a mettere a disposizione dell’ASP di Agrigento locali comunali, aveva fatto riferimento al complesso della Badia Grande, pur di potenziare la campagna di vaccinazione in città. Le alternative ci sono e non è il caso di perdersi in infinite discussioni su quale sia la migliore, ma guardare all’obiettivo di vedere attivare a Sciacca il secondo grande centro vaccinale del territorio, dopo l’hub provinciale al Palacongressi di Agrigento. Sarebbe importantissimo per tutto il comprensorio che fa riferimento a Sciacca nell’ottica di quella campagna di vaccinazione di massa che si spera si realizzi al più presto e per la quale non potranno più essere sufficienti gli attuali punti di vaccinazione attivi nei distretti e nei due ospedali i Sciacca e Ribera. Così come non è accettabile che l’utenza della parte occidentale della provincia sia dirottata unicamente verso l’hub di Agrigento. C’è la necessità di aumentare i grandi centri vaccinali e questo è stato l’indirizzo dato ieri pomeriggio dal presidente della Regione Nello Musumeci ai direttori delle Aziende Sanitarie Provinciali. L’apertura, dalla prossima settimana, di almeno altri 20 grandi centri di vaccinazione anticovid. Questa la richiesta del governatore della Sicilia e in questo contesto ben si inserisce la proposta del sindaco di Sciacca, indipendentemente da quella che sarà la scelta del sito, ossia Grand Hotel, piuttosto che casa albergo per anziani o altro ancora. E’ chiaro, poi, che non è solo un problema di struttura e che contestualmente occorre incrementare il personale addetto alle vaccinazioni, non solo quelle nei centri già attivi o da attivare. E’ appena il caso di evidenziare, infatti, che molti ultraottantenni attendono ancora la vaccinazione a domicilio e pur avendola richiesta ormai da oltre un mese non hanno neanche avuto un appuntamento, che sia in questo mese o anche a maggio. In tutta la Sicilia, poi, è stata riaperta sulla piattaforma la procedura di prenotazione per gli ultraottantenni e le persone estremamente vulnerabili, ma giusto stamattina ci è stato segnalato che la disponibilità in provincia è solo per l’hub del Palacongressi ed è facile comprendere il disagio non solo per gli interessati, ma anche per i loro familiari nel doversi recare esclusivamente ad Agrigento. Lo stesso sistema di prenotazione, avevamo già evidenziato, ha portato utenti saccensi del target “estremamente fragili” al centro di vaccinazione di Menfi dove però viene somministrato solamente il vaccino AstraZeneca e non il Pfizer a loro destinato. E tanti, adesso, sono in attesa di un nuovo appuntamento dopo la trasferta infruttuosa a Menfi.