e che mira a fornire strumenti normativi che al momento sono inesistenti in favore del settore dell'agricoltura biologica. La Sicilia, infatti, è l'unica regione italiana che non dispone ancora di una legge specifica. Eppure l'Italia è il paese dell'Unione Europea che più di ogni altro vanta un'importante incidenza in materia di coltivazioni biologiche, che godono di un interesse sostanziale da parte di una sempre più ampia fascia di consumatori. Il primo gennaio scorso è entrato in vigore un nuovo regolamento europeo in favore della necessità di assicurare equità tra gli agricoltori biologici. Secondo Michele Catanzaro questo settore può rappresentare un rilancio dell'economia siciliana, attraverso lo sviluppo dell'agricoltura e del consumo di prodotti siciliani, rigenerando nello stesso tempo l'ambiente e migliorando la salute delle persone attraverso un potenziamento della biodiversità. Tra le misure più significative proposte la tutela del settore ma anche per un miglioramento ambientale attraverso il sostegno della ricerca; la formazione e la qualificazione professionale degli operatori del settore; l’impiego di prodotti ottenuti con il metodo biologico da parte degli enti pubblici e delle istituzioni nelle attività di ristorazione; favorire l’imprenditoria giovanile; consentire il pieno e razionale utilizzo dei beni confiscati alla criminalità e alla mafia. Prevista anche l’attuazione della normativa europea in materia di produzione agricola e agroalimentare e di acquacoltura effettuate con metodo biologico; l’ autorità competente per lo svolgimento delle attività tecnico-scientifiche e amministrative relative alla produzione agricola e agro-alimentare e all’acquacoltura effettuate con metodo biologico. Previsto infine un piano d'azione regionale che riguarderà anche la stessa acquacoltura biologica. Previsti anche aiuti per quelle imprese agricole e agroalimentari che decidono di convertirsi al metodo biologico sostenendo anche la costituzione di forme associative, incentivando il consumo dei prodotti biologici prodotti nell’ambito della Regione Siciliana, monitorando l’andamento del settore, migliorando il sistema di controllo e di certificazione, stimolando gli enti e le istituzioni del settore pubblico allargato affinché utilizzino i metodi dell’agricoltura biologica nella gestione del verde. Tra gli altri punti più significativi della proposta di Catanzaro anche il sostegno alle mense pubbliche che scelgono prodotti coltivati in maniera biologica e facilitazioni economiche e, nei bandi e negli avvisi pubblici, corsie preferenziali di selezione per le aziende partecipanti.