Inizia così la lettera aperta che il comitato civico patrimonio termale ha trasmesso al sindaco Francesca Valenti. Sulla via chiusa, osserva il comitato, si affacciano le più significative espressioni di tutto ciò che non va in questa città, e cioè il parcheggio mai pavimentato sottostante il convento di San Francesco, il teatro Samonà chiuso e mai completato, il Belvedere “Giardino dell’Incanto” in totale stato di abbandono, lo stabilimento termale e il Grand Hotel delle Terme desolatamente chiusi e vuoti, la colonna votiva del Diximude e lunghi tratti di ringhiera sul viale delle Terme da anni transennati, il parco termale e le piscine anch’essi chiusi e alla mercé della più totale incuria. Ed ancora l’ex convento di San Francesco, anche questo chiuso e che adesso è diventato anche pericolante determinando la chiusura di un tratto di questa già tormentata via Agatocle, quasi a voler testimoniare che pian piano tutta la “zona termale” della città diventerà “OFF – LIMITS” quando invece dovrebbe essere la più autentica identità di Sciacca, quella di una città termale per storia e per risorse naturali. Come si ricorderà, a determinare la chiusura della via è stato diverse settimane fa il distacco di limitate parti di pietra del cantonale sud-ovest del Convento San Francesco dove si rendono di conseguenza necessari interventi per la messa in sicurezza, da realizzare attraverso adeguate opere di consolidamento, opportunamente calcolate, da eseguire sulla base di uno schema progettuale che dovrà garantire la stabilità e la sicurezza di persone e cose nelle aree adiacenti. A tal proposito, il comitato civico patrimonio termale chiede al sindaco di comunicare alla città cosa sta facendo il Comune per ottenere dalla Regione, che è proprietaria dell’immobile, l’immediata ed urgente predisposizione progettuale ed esecutiva dei lavori per le necessarie opere di consolidamento, ma anche per ottenere l’introito nelle casse comunali del pagamento, a dire del comitato, dovuto dalla Regione per l’occupazione forzata del suolo pubblico (la via Agatocle) e per i danni che alla città conseguono dalla chiusura della stessa via in conseguenza della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria che ad ogni proprietario di immobile, privato o pubblico che sia, dovrebbe competere. In secondo luogo, il comitato chiede al sindaco di valutare la possibilità di adottare una soluzione meno drastica ed invasiva dell’attuale chiusura totale di quel tratto di strada così nevralgico per il traffico, oltre che simbolicamente via di accesso alla martoriata “zona termale”. Il nostro intervento, conclude il comitato, ha come sempre l’intento di stimolare riflessioni e interventi della pubblica amministrazione suscettibili di orientarci insieme verso la comune determinazione di voler salvare e valorizzare tutto ciò che attiene, direttamente o indirettamente, al patrimonio termale della città di Sciacca.