Un nuovo target che si aggiunge agli operatori scolastici, forze dell’ordine e soggetti di età compresa tra i 70 e i 79 anni. Si amplia, dunque, la platea di quanti possono accedere ai sistemi telematici di prenotazione per richiedere AstraZeneca, probabilmente in virtù dell’ultima novità riguardante questo vaccino, ossia la raccomandazione a somministrarlo agli over 60. Le procedure sono analoghe a quelle già in atto nel territorio della Regione Siciliana per gli altri target della campagna vaccinale: è a disposizione degli utenti la piattaforma della struttura commissariale nazionale, gestita da Poste Italiane e, oltre alla modalità online, è possibile prenotare anche attraverso il numero verde appositamente dedicato oppure, ancora attraverso i 687 sportelli Postamat e il canale costituito dai portalettere di Poste Italiane. Il governo regionale, inoltre, ha stipulato ieri il protocollo d'intesa che dà il via alla campagna sperimentale di vaccinazione anti-Covid all'interno delle imprese siciliane insediate nelle aree industriali delle nove province dell’isola.
Oltre 1.500 aziende saranno coinvolte nel piano di vaccinazione sperimentale che prevede la possibilità di somministrare i vaccini direttamente nei locali aziendali o nei siti individuati delle aree industriali. Le somministrazioni dovranno essere eseguite da medici competenti, con adeguati kit medici e di pronto soccorso per eventuali reazioni allergiche e potranno essere vaccinati, su base volontaria, i datori di lavoro e i lavoratori nel rispetto delle priorità indicate dal piano nazionale.
L’Ugl prende atto del protocollo d’intesa con le associazioni degli industriali per vaccinare i dipendenti delle aziende e del fatto che si sta iniziando a dare priorità anche agli over 65, seppure oggi evidenzi come non si conoscano ancora i dati sull'andamento delle vaccinazioni ai fragili, ai disabili e agli ultraottantenni. E qui si arriva alla nota dolente della campagna di vaccinazione anticovid che ha portato ieri il presidente Draghi a dire alle Regioni che entro aprile dovranno essere vaccinati tutti gli anziani. Obiettivo che si scontra con una realtà ben diversa, a partire dalla provincia di Agrigento dove ancora ad attendere il vaccino sono tanti ultraottantenni e soggetti fragili. Da ieri il sistema delle prenotazioni è stato riaperto per queste due categorie ma non in tutta la Siciilia. Nelle province di Agrigento e Ragusa anche oggi il sistema non consente di ottenere l’appuntamento.
Evidentemente non c’è la disponibilità dei vaccini e questa è la dimostrazione plastica, qualora ce ne fosse bisogno, del ritardo con il quale si sta procedendo alla messa in sicurezza di quelle che erano le categorie alle quali doveva essere data la priorità. Diverse le segnalazioni che arrivano alla nostra redazione. “Ho 66 anni anni e stamattina ho prenotato il vaccino per l’8 maggio prossimo mentre una persona a me vicina, estremamente vulnerabile, ancora non riesce ad avere l’appuntamento” ci ha riferito un nostro telespettatore, facendo notare il paradosso. Altre segnalazioni arrivano da novantenni che non riescono ad effettuare la prenotazione in provincia di Agrigento, neanche all’hub al Palacongressi dove pure erano disposti ad accompagnarli i familiari, seppure con evidente disagio. C’è anche chi a 101 anni ancora aspetta la vaccinazione a domicilio e non ha ricevuto neanche comunicazione della data in cui verrà effettuata la prima dose del vaccino, pur avendo effettuato la richiesta, tramite call center, il 2 marzo scorso. E’ questa la realtà, oltre gli annunci e i buoni propositi. E non può essere solo un problema di dosi di vaccino disponibili, in questo caso di Pfizer o di Moderna. E’ evidente che qualcosa nel sistema non sta funzionando se al 9 aprile ci sono ultracentenari ancora in attesa del vaccino, e parliamo della prima dose.