del giudice Rosario Livatino che si terrà domenica 9 maggio alle ore 10 in Cattedrale. La Santa Messa, che verrà trasmessa in diretta su Rai Uno, sarà officiata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi alla presenza anche del cardinale Francesco Montenegro e del vescovo coadiutore di Agrigento Alessandro Damiano. La celebrazione, ovviamente, si svolgerà nel rispetto delle misure per il contrasto e il contenimento della pandemia da covid -19, secondo quanto previsto dal Protocollo del 7 maggio 2020 circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. "L’ingresso in cattedrale - fanno sapere dall'Arcidiocesi - sarà pertanto riservato a una rappresentanza di vescovi, presbiteri, religiosi, autorità, familiari e fedeli, che disporranno di apposito pass".
Significativo il commento del Presidente del Tribunale di Agrigento Pietro Maria Falcone: “la notizia della beatificazione di Rosario Livatino è straordinaria e dà un enorme conforto da credente e da giudice. Questa terra è ancora una terra di giudici ragazzini, costretti a svolgere dei compiti più grandi di loro. La mafia, infatti, non è affatto estirpata. I problemi sociali di una piazza giudiziaria, come quella di Agrigento, hanno una rilevanza mondiale. L’esempio di Rosario, dopo questo traguardo, sarà ancora più vivo in tutti noi”.
Rosario Livatino, come si ricorderà, è stato assassinato ad Agrigento il 21 settembre del 1990 dalle cosche mafiose della Stidda. Aveva solo 37 anni. La Santa Sede ha riconosciuto per Livatino il martirio "in odium fidei".
Nelle settimane scorse, era sorta anche una polemica tra la comunità di Canicattì e quella di Agrigento per la proposta di traslare la salma del giudice dalla cappella di famiglia alla Cattedrale di Agrigento. Dopo un lungo tira e molla, l'Arcidiocesi ha deciso di rinunciare con il beato che continuerà a riposare a Canicattì.