pronti per accogliere eventuali pazienti in quello che è diventato il Covid Hospital di Ribera. Posti letto che opereranno sin dalle prossime ore con un sostanzioso incremento del personale infermieristico, mentre quello medico è lo stesso che fa già riferimento agli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera. "Ricordatevi che il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano sono un unico ospedale integrato", ha precisato stamattina il manager dell'Asp Mario Zappia in una conferenza stampa all'interno del nosocomio riberese.
Alla vigilia dell'entrata in funzione delle terapie sub-intensive ed intensive, Zappia ha parlato di ospedale che è stato potenziato, precisando tuttavia che l'accesso al pronto soccorso, nella definizione da tutti conosciuta, sarà destinato solo ai pazienti Covid. Conferenza stampa nel corso della quale il manager ha risposto alle polemiche di questi giorni sull'accoglienza di pazienti in ospedale: "Il pronto soccorso - ha detto - all'ospedale di Ribera non c'è ma non c'era neanche prima, quello che c'era era un punto di primo intervento, che naturalmente rimane attivo, per i codici rossi venire qui era già inutile". Il tema è quello che sta infiammando il dibattito pubblico nel comune crispino. Ma per Zappia i pazienti più gravi evidentemente , devono essere soccorsi presso l'area di emergenza di Sciacca.
Si guarda già al futuro, ovverosia a quando (ad emergenza coronavirus cessata) quello di Ribera diventerà un Centro per le Malattie Infettive. "L'ospedale non è stato semplicemente ristrutturato per diventare Covid Hospital, qui non c'era niente, era un casermone, non c'erano neanche i collegamenti per i gas medicali", ha poi denunciato il manager dell'Asp.
Sull'inchiesta della procura di Agrigento sui cosiddetti "furbetti del vaccino" Zappia ha riferito di essere stato sentito dai magistrati, precisando che se qualche corsia preferenziale c'è stata questa può essersi verificata solo nei primi giorni dell'apertura dell'hub vaccinale di Agrigento.
Per quanto riguarda invece le difficoltà di prenotazione dei vaccini, soprattutto in questi giorni da parte dei pazienti più vulnerabili, Zappia ha precisato che la piattaforma regionale attribuisce un certo numero di vaccinazioni ai vari siti di somministrazione, ma che questo tiene conto delle disponibilità dei vaccini. Sono già stati vaccinati 12 mila "over 80", da vaccinare ce ne sono altri 18 mila, mentre l'elenco degli altri pazienti con fragilità e patologie (che ad oggi erano 3.000, numero però destinato ad aumentare) che si sono prenotate non lo si può scorrere perché non possono o non vogliono ricevere il siero AstraZeneca. Zappia ha chiesto all'assessorato di riprogrammare questi elenchi prevedendone la destinazione ai vaccini Pfizer o Moderna. Questi però sono pochi, e devono essere sufficienti fino a tutto il mese di maggio.
Per gli over 60 che vogliono vaccinarsi senza prenotazione potranno farlo in tutti i punti vaccinali. La percentuale di rinunce ad AstraZeneca ha toccato quota 65%. Il personale per gestire i posti letto di sub-intensiva e intensiva a Ribera è disponibile, ha poi aggiunto Zappia. Il quale ha ribadito infine come la situazione dei contagi in Sicilia e sul territorio provinciale continui ad essere preoccupante, rendendo la zona rossa inevitabile.