così come dispone il decreto legge del 1° aprile scorso del governo Draghi, pure nelle zone rosse. A chiederlo al sindaco di Ribera, comune dove da settimane sono in vigore le restrizioni e dove è stata anche disposta la chiusura di tutte le scuole e lo svolgimento della didattica a distanza, sono 23 genitori.
Chiusura disposta dal sindaco sulla base di un parere favorevole espresso dall’Asp di Agrigento che si è basato sull’incidenza del contagio tra bambini e ragazzi.
Siamo consapevoli, scrivono nella lettera aperta inviata a Matteo Ruvolo, della situazione emergenziale che la comunità sta vivendo, ma si è visto proprio in queste settimane che la chiusura delle scuole non ha diminuito i contagi, anzi sono aumentati. Esortano dunque il sindaco di Ribera a voler considerare la tempestiva riapertura delle scuole al fine di limitare eventuali conseguenze di carattere non solo formativo, ma soprattutto psicofisico, emotivo e sociale ai danni dei bambini. A tutto ciò aggiungono anche i disagi che le famiglie continuano a subire a causa della chiusura delle scuole e senza che nessuna data di riapertura si profili all’orizzonte. La Dad, scrivono questi genitori, ci costringe a non lavorare o, peggio ancora, a far ricorso ai nonni, proprio quelli che invece andrebbero maggiormente tutelati. Sono sacrifici che finora abbia fatto, scrivono nella lettera inviata al sindaco di Ribera, poiché non consideriamo la scuola un parcheggio, ma dopo settimane stiamo verificando gli effetti negativi che la didattica a distanza sta generando nei bambini.
Insomma ritengono che sia arrivato il momento di prendere in considerazione anche le esigenze e le necessità dei bambini posto che non vi sono prove certe che le scuole contribuiscano in maniera significativa alla diffusione del virus nella comunità e che la loro chiusura, in queste settimane, non ha affatto registrato un calo dei contagi, semmai un incremento.
Posizione che il sindaco di Ribera dichiara di voler valutare, ma solo dopo avere ricevuto l’aggiornamento dal dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale sull’incidenza dei positivi nella popolazione più giovane. Capisco e comprendo chi preme per la riapertura delle scuole e chi, al contrario, vorrebbe rimanessero chiuse. Le decisioni, però, ha concluso il sindaco vanno assunte sulla base dei dati e delle direttive delle autorità sanitarie.