con l'utenza ancora costretta a recarsi ad Agrigento, mentre il centro Alzheimer, quello che ha dovuto cedere i propri locali proprio al centro medico legale Inps, non è ancora entrato a pieno regime poiché nei nuovi locali in cui è stato trasferito e che, tra l'altro, poco risponderebbero, secondo le famiglie degli assistiti, alle esigenze dell'utenza che vi fa riferimento, si rendono necessari dei lavori che ancora non sono stati realizzati. E così, si trascina da mesi e mesi la vicenda dei due centri cui fanno riferimento categorie entrambe inequivocabilmente fragili della popolazione, e cioè gli anziani nel caso del centro medico legale Inps e i soggetti affetti dal morbo di alzheimer e le loro famiglie nel secondo caso. Insomma, di due servizi, non ne funziona neanche uno, o meglio uno apparentemente sì (il centro alzheimer) ma non certo a pieno regime. Un mese fa sulla vicenda, per denunciare tali inconcepibili ritardi, erano intervenuti sia il senatore saccense Rino Marinello sia il Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva. Fu proprio l'intervento del movimento guidato da Lilla Piazza e Piera Di Martino a suscitare la dura reazione del manager dell'Asp Mario Zappia. Ma in realtà, nonostante sia trascorso un mese da quelle segnalazioni, pare che la situazione non sia cambiata. L'ufficio medico legale Inps di riferimento continua ad essere quello di Agrigento e i locali sottratti al centro alzheimer restano vuoti e inutilizzati; contestualmente, il centro diurno alzheimer nei locali al primo piano dell'ospedale, nonostante la recente assegnazione da parte del manager dell'Asp di un medico e di un infermiere del centro salute mentale, continua a non riuscire ad espletare regolarmente le proprie attività intanto per il mancato funzionamento dell'ascensore al quale pare comunque che si stia lavorando per il suo ripristino, e poi per la mancata effettuazione di lavori di ristrutturazione ancora da programmare. E i disagi per l'utenza continuano.