Il governo centrale spinge per un rientro in presenza per la totalità della popolazione scolastica di ogni ordine e grado, volontà che si scontra, però, con diverse realtà.
Sono diversi, infatti, i problemi ancora da superare, in primis quello della mancaza di spazi adeguati che permettano il rispetto dell’attuale protocollo di sicurezza anticontagio in tutte le scuole. Si aspetta di capire se tale protocollo, sarà, infatti, modificato o meno.
I dirigenti scolastici delle superiori sono ancora in attesa di specifiche direttive sia statali, sia regionali.
L’assessore all’istruzione, in Sicilia, Roberto Lagalla, spingerà i presidi affinché le aule scolastiche tornino ad accogliere tutti gli studenti, ma bisogna capire ancora come.
"La maggior parte delle scuole superiori – spiega Maurizio Franzò, leader dell’associazione siciliana dei presidi - oggi svolge lezioni in presenza per una percentuale che oscilla fra il 50 e il 75% degli studenti. Il restante 25%, a turno, segue le lezioni da casa".
Per accogliere il 100% dei ragazzi, occorre, dunque, cambiare i parametri anticontagio attualmente in vigore.
Anche a Sciacca, come ci riferiscono alcuni dirigenti scolastici delle superiori, si è lavorato sin dalla scorsa estate ad assicurare un rientro in classe quanto più possibile sicuro, ma non tutte le aule possono accogliere la totalità della classe, rispettando il distanziamento ad oggi imposto. Alcune stanze, sono, infatti, troppo piccole e sarebbe complicato un ritorno in presenza e in sicurezza.
Da quando, venerdì pomeriggio, il premier Mario Draghi ha annunciato il rientro in classe delle superiori al completo nelle zone gialle e arancioni, i dirigenti scolastici si interrogano su come procedere.
Nei prossimi giorni si susseguiranno diversi incontri, a tutti i livelli, riguardo l’aggiornamento del protocollo di sicurezza, anche per quanto riguarda l’Esame di Stato. In settimana, ad esempio, la ministra Mariastella Gelmini ha annunciato un tavolo tra ministri delle Infrastrutture, dell’Istruzione e i presidenti delle Regioni dove si affronteranno “i temi della logistica” . “Ci vorrà il tracciamento per individuare in tempo eventuali contagi a scuola, ma il ritorno in classe almeno per un mese è un fatto doveroso”, ha ribadito, infine, la ministra Gelmini.