La Sicilia rimane ancora, per altri sette giorni, nel limbo della zona arancione. Il nuovo decreto legge entrerà in vigore lunedì 26 aprile e sarà valido fino al 31 luglio, ma ogni regione dovrà continuare a fare i conti con l’andamento epidemiologico all’interno dei propri territori: rimane, infatti, valida la differenziazione delle zone in base alla diffusione del contagio ed altri parametri connessi, valutati di settimana in settimana. Le riaperture riguarderanno, in particolare, le zone gialle. Colore di cui si tingerà, da lunedì, la maggior parte delle regioni italiane.
Scendiamo nel dettaglio. Prima di tutto ( ma questo era ormai ovvio ) rimarranno per tutti obbligatori mascherine e distanziamento. Resterà, poi, in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Deluso chi sperava in un respiro maggiore in vista dell’estate, tra titolari di bar e pizzerie, per non parlare di chi opera nel settore del turismo.
Rimanendo in zona arancione, per i siciliani al momento cambierà poco.
Gli studenti delle superiori potranno tornare in presenza per una percentuale maggiore, fino al 100%, così come anche gli universitari. Sarà possibile andare a trovare amici o parenti in una abitazione privata diversa dalla propria in 4 persone al posto di 2. Riguardo gli spostamenti, tra zone arancioni o rosse, servirà una sorta di pass: lo otterrà chi ha completato il ciclo di vaccinazione, chi si è ammalato di Covid ed è guarito e chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo. Si potrà, anche, praticare sport all’aperto, non solo individuale.
Poche, dunque, le novità per chi rimane in zona arancione. Più permessi e riaperture, invece, per chi si trova in zona gialla. I siciliani sperano di rientrarci già a partire dal 3 maggio.
Prima di tutto, tra zone gialle ci si può spostare liberamente. Riaprono i ristoranti, sia a pranzo che a cena, seppur esclusivamente con tavoli all’aperto. La regola riguarda anche bar, pub e gelaterie. Al tavolo si potrà essere al massimo quattro, con un’eccezione per i conviventi. Confermati l’asporto e la consegna dei pasti a casa.
Via libera, poi, a cinema, teatri, altri spettacoli e concerti. Si potrà stare solo seduti, a distanza di un metro, e i posti devono essere prenotati. Riaprono anche musei, gallerie, parchi archeologici e mostre.
Nel decreto, previste ulteriori aperture scaglionate nel tempo.
Dal 15 maggio, ad esempio, in zona gialla, via libera all’attività di stabilimenti balneari e piscine all’aperto. Mentre dal primo giugno disco verde anche ai ristoranti al chiuso nelle zone gialle ma solo per il pranzo al tavolo e fino alle 18.
Dopo 7 mesi di stop, il primo giugno sarà, inoltre, possibile tornare in palestra e in piscina, anche al chiuso. Il 15 giugno, in zona gialla, riaprono anche le fiere. Dal primo luglio ripartiranno pure convegni e congressi, così come gli stabilimenti termali.
Dubbi, ancora, per il settore del wedding: nel decreto non si fa cenno ai matrimoni.