oltre a rilanciare la petizione popolare per sensibilizzare le autorità regionali avviata in città diverso tempo fa, si sono rivolti direttamente a Nello Musumeci nelle sue vesti non solo di presidente della Regione ma anche di assessore regionale alla Sanità. E’ stata decisa dall’assessorato alla Salute, nel Piano Regionale Sanitario del maggio 2020, la creazione all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera del covid hospital, scrivono i consiglieri di minoranza nella lettera a Musumeci. E se all’avvio dei lavori di adeguamento, sono state chiuse le sale operatorie e ridimensionati i numeri dei posti letto utilizzati dalla Fondazione Maugeri, al momento dell’attivazione dei posti letto covid è stato inoltre reso inoperante il Pronto Soccorso con i servizi annessi e la conseguente sospensione delle attività ordinarie, nonostante fosse stata garantita, a suo tempo, la coesistenza. A Musumeci, i consiglieri comunali, oltre a rappresentare l’allarme e le preoccupazioni sollevate dai cittadini non solo di Ribera ma di tutto il comprensorio che fa riferimento al Fratelli Parlapiano, chiedono di riattivare con urgenza il Pronto Soccorso, i servizi essenziali ordinari e gli interventi di urgenza e d’emergenza in precedenza attivi, e che l'ospedale di Ribera torni ad essere punto di riferimento necessario ed indispensabile per l’utenza di un territorio caratterizzato tra le altre cose da una viabilità precaria e da una carenza di servizi essenziali per la salute. Insomma, la soppressione del Pronto Soccorso presso l’ospedale per fare posto all’emergenza covid, malgrado sia operativo un punto di primo intervento, continua a tenere banco a Ribera. Proprio ieri pomeriggio, nei pressi del Pronto Soccorso, si sono radunati un centinaio di cittadini i quali hanno lamentato i disagi per la popolazione e chiesto l’intervento immediato delle istituzioni. Si è trattato di una manifestazione spontanea, accompagnata da un grande striscione con lo slogan “Noi riberesi non molleremo – Io non rimango in silenzio”. Dunque un movimento spontaneo di cittadini che dicono no alla chiusura del Pronto Soccorso e che pare torneranno a radunarsi nei pressi dell'ospedale per ribadire come il punto di primo intervento sia assolutamente insufficiente a far fronte alle necessità delle popolazioni.