Negli ultimi giorni, due gli esemplari salvati nell’agrigentino, uno a Ribera ed uno a Sciacca. La prima tartaruga palustre è stata trovata sul greto del fiume Verdura. La famiglia Micalizzi, ha trovato la testuggine per strada. In attesa di capire come soccorrerla, l’hanno portata a casa propria, avvisando la locale sezione del WWF – Sicilia Area Mediterranea. Il presidente Giuseppe Mazzotta si è rivolto all’esperta di tartarughe palustri, la dottoressa Stefania D'Angelo, direttore della Riserva Naturale Integrale WWF “Lago Preola e Gorghi Tondi” che, dopo aver preso visione delle fotografie inviatele, ha consigliato di liberarla. Mazzotta e la famiglia che ha rinvenuto la tartaruga si sono recati nuovamente presso il Fiume Verdura, in un tratto dove le acque scorrono calme, e rilasciato l’esemplare, battezzato Camilla dai bambini che hanno assistito al suo ritrovamento prima ed alla sua liberazione dopo. “Preserviamo la biodiversità dei nostri territori, – commenta Giuseppe Mazzotta del WWF - bastano pochi gesti semplici per restituire futuro al pianeta”.
E subito dopo la notizia del fatto, altri saccensi venuti a conoscenza del particolare tipo di tartaruga rinvenuta a Ribera, ne hanno scovato un’altra, in difficoltà, alla foce del fiume Carboj, proprio mentre stava per allontanarsi in mare, mettendo a repentaglio la propria vita, essendo una tartaruga non marina ma palustre. Come testimonia il video pubblicato dal sito di informazimone “Corrieredisciacca.it”, l’ex consigliere comunale Pasquale Bentivegna, assieme ai saccensi Alessandro Cognata e Salvatore Salomone, hanno recuperato l’animale e contattato, anche loro, il WWF. Anche in questo caso è stato consigliato loro di accompagnare la tartaruga in una zona più a monte del fiume Carboj e così è stato fatto, nella speranza che la tartaruga possa continuare la propria vita nel suo ambiente naturale.