Sembra, infatti, che i vertici dell’ufficio scolastico provinciale stiano andando in questa direzione. A paventare i tagli, le sigle sindacali unitarie del comparto, oggi sostenute dalla Federazione Provinciale del PD di Agrigento, rappresentata dalla neo presidente Giovanna Iacono e dal segretario saccense Simone Di Paola. In pratica, si temono per l’anno scolastico 2021/2022, meno insegnanti e meno classi nelle scuole superiori della provincia.
“Il nostro timore – scivono dal PD provinciale in una nota - è che tali scelte, ove confermate, oltre a segnare una incomprensibile cesura fra l’amministrazione scolastica e un’ampia parte di dirigenti ed operatori scolastici del territorio, rischierebbero di arrecare evidente pregiudizio alle aspettative di migliaia di famiglie e di studenti della provincia, i quali vedrebbero drasticamente ridimensionate le loro possibilità di scelta di percorsi didattici, con la prevedibile scomparsa, nel giro di pochi anni, di interi corsi e con la altrettanto presumibile formazione di “mega classi” con numeri troppo elevati di alunni, quando le contingenze del tempo presente suggerirebbero di seguire percorsi esattamente opposti, al fine di garantire un opportuno distanziamento sociale”.
“Senza parlare dei disagi enormi cui sarebbero sottoposti centinaia di docenti e lavoratori della scuola, chiaramente colpiti da tali tagli, con la conseguenza di ritrovarsi senza sede fissa e alla ricerca di una collocazione stabile, anno dopo anno”.
“Tutto ciò presuppone uno scenario che suggerisce – concludono dal PD di Agrigento – un immediato stop all’attuazione di un simile piano di razionalizzazione e all’immediata apertura di un tavolo di concertazione con le parti sociali, in grado di ripristinare un contesto di proficua collaborazione e di reciproco ascolto”.