Si complica la situazione del polo universitario agrigentino rispetto alla quale si registra oggi la dura presa di posizione della segreteria provinciale della Uil. L'incapacità del mondo accademico e di quello politico di trovare una soluzione ha portato alla fine del polo agrigentino, con la chiusura di tre corsi di laurea. E' questo il duro commento del sindacato da anni in prima linea nella battaglia per salvaguardare il Consorzio Universitario. Una parabola discendente ha portato il fiore all'occhiello della cultura e della formazione per i giovani della provincia praticamente all'anno zero, commenta la Uil per la quale tutti i soggetti in campo hanno delle responsabilità e vengono accusati di avere utilizzato l'avamposto agrigentino per carriere politiche: sarà un caso, fa notare a tal proposito il sindacato, ma oggi il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari è candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra e il professore Gaetano Armao, ex presidente del Cupa, candidato anche lui quale vice presidente del candidato alla presidenza della Regione del centrodestra Nello Musumeci. Un fallimento ormai conclamato in tutta la sua gravità, osserva ancora il sindacato per il quale grandissime responsabilità politiche ricadono anche sull'attuale vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, e su tutta la deputazione nazionale e regionale agrigentina che non ha fatto nulla per trovare una soluzione condivisa tra università di Palermo e di Agrigento. In conclusione, un'amara riflessione: i giovani agrigentini non saranno formati e resteranno fuori, forse questo territorio merita soltanto assistenza per la terza età e accoglienza ai disperati, conclude la segreteria provinciale della Uil.