dopo la marcia della scorsa settimana e in previsioni di ulteriori iniziative che saranno promosse per mantenere alta l’attezione. Un intervento, atteso nel corso della concelebrazione eucaristica che domani sera alle ore 21, nella basilica di San Calogero chiuderà la giornata di festa. Una iniziativa affidata a padre Stefano Nastasi, voluta da tutti i sacerdoti di Sciacca, ha evidenziato questa mattina padre Giuseppe Tutino. Sciacca domani rinnova la propria fede verso il patrono della città, ma per il secondo anno consecutivo, a causa dell’emergenza Covid, non verrà effettuato il tradizionale pellegrinaggio comunitario, quello che partiva dalla Chiesa Madre per concludersi alla Basilica sul monte San Calogero. Norme di prevenzione del contagio che, ovviamente, non impediscono ai fedeli di effettuare singolarmente il pellegrinaggio e già dalle ore 7 i pellegrini troveranno la chiesa aperta, per la prima delle funzioni religiose della giornata. Le altre saranno alle 9, alle 11, alle 17.30, alla 19 e poi, l’ultima, alle ore 21. Questa sera, invece, alla 19 ci saranno i Vespri Solenni. La festa di San Calogero a Sciacca viene celebrata annualmente il martedì dopo la Pentecoste per ricordare l’aiuto miracoloso che il Santo apportò alla popolazione nel 1578, dopo una serie di terremoti che avevano causato tante vittime. Il Santo taumaturgo ed eremita originario della Calcedonia giunse in Sicilia per la sua opera di evangelizzazzione e in diverse località dell’isola sorgono santuario in suo onore e viene celebrata la festa in onore di San Calogero. Il legame con le Terme di Sciacca è chiaramente legato alla presenza delle grotte vaporose sul monte Kronio. Ecco perché in occasione dei festeggiamenti di domani la chiesa locale farà il suo appello affinché il patrimonio termale saccense venga riqualificato e riaperto.