(Bentivegna, Bono, Caracappa, Cognata, Maglienti, Mandracchia, Milioti e Monte) avevano presentato appello contro la precedente decisione del TAR, quella che aveva respinto il primo ricorso presentato contro lo scioglimento di Sala Falcone Borsellino per le note vicende legate alla mancata approvazione del Conto consuntivo. Anche i giudici amministrativi d'appello hanno detto no all'istanza cautelare per la sospensione degli effetti del provvedimento dell'assessorato regionale agli Enti Locali, pur rinviando il tutto ad una ulteriore udienza (nel merito) fissata per il 13 ottobre, quando mancheranno 8 mesi alle prossime elezioni comunali. In tale direzione, prendendo atto della richiesta di passaggio in decisione senza discussione presentata dall'Avvocatura dello Stato (che assiste legalmente l'assessorato regionale agli Enti locali), la decisione del Cga ritiene comunque necessario un approfondimento nel merito della questione, ritenendo che, in ragione della rilevanza e della delicatezza degli interessi in gioco, in quanto afferenti al funzionamento dell’organo maggiormente espressivo della volontà del corpo elettorale, è necessario definire sollecitamente la controversia nel merito. Insomma: la questione rimane teoricamente aperta, ma è complicato immaginare scenari clamorosi, pur non potendo escludere naturalmente in un ribaltamento della attuale situazione, che potrebbe permettere ai consiglieri comunali possano rientrare in possesso delle loro funzioni. Tutto però slitta quasi alla fine dell'anno. A quel punto la questione del ricorso assumerebbe esclusivamente un valore "di principio", e non più un significato politico, ancorché in un ambito fatto di carte bollate e ricorsi giudiziari. Una prospettiva che confermerebbe la natura di scontro politico al fulmicotone, perfino con un ritorno all'ipotesi di una mozione di sfiducia che, tuttavia, a ridosso delle nuove elezioni, assai probabilmente rischierebbe di trasformarsi in un boomerang.