È questa la novità delle ultime ore riguardo le misure adottate dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus all’interno dei locali che somministrano cibo e bevande. Il numero di 6 persone per tavolo al ristorante o in pizzeria è frutto di un accordo trovato tra il ministro della Salute Roberto Speranza, che chiedeva di mantenere il limite di quattro persone sia all’aperto sia al chiuso, e la responsabile degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, la quale riteneva, invece, che si fosse di fronte a una «regola troppo restrittiva». Dalle Regioni era, infatti, arrivata la proposta di estendere il numero di commensali per tavolo a 8. Si è, quindi, optato per una via mezzo.
Attenzione, però: la nuova regola varrà nei territori rientranti nelle zone bianche e la Sicilia rimarrà ancora in zona gialla, secondo le previsioni, fino al 20 giugno. Prima di allora, dunque, in pizzeria o al ristorante, nell’Isola, ci si potrà sedere in 4 per tavolo. In tutti i casi, sia il numero massimo di sei persone al tavolo in zona bianca o di quattro in zona gialla, può essere superato in presenza di persone conviventi. Il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, avrebbe inoltre «rilanciato sull’opportunità di valutare l’abolizione di limiti all’aperto anche per le zone gialle impegnandosi a coinvolgere il tavolo tecnico nazionale», ma questo punto non è passato: si dovrà attendere, dunque, di rientrare in zona bianca per poter mangiare, all’aperto, ad un tavolo nel numero desiderato.
Rimangono, tuttavia, ancora dei chiaroscuro sulle direttive anticovid; ci sono ancora delle misure che devono essere messe a punto nella loro totalità dal governo. Tra le principali c’è quella che riguarda i controlli preventivi per i matrimoni. Secondo il garante della privacy le verifiche sul green pass— obbligatorio per gli invitati — devono essere affidate alle forze dell’ordine, dunque si dovrà individuare una linea comune per accertare che durante i banchetti ci siano soltanto persone guarite dal covid, oppure vaccinate con prima o seconda dose, oppure sottoposte a tampone con esito negativo nelle 48 precedenti l’evento. Questo ed altri punti, relativi al green pass, devono ancora essere chiariti.