A convocarlo è stata l'assessore regionale all'Energia Daniela Baglieri. Un incontro che servirà a fare il punto della situazione sulla base dei passaggi già effettuati, non ultimo quello relativo al via libera accordato dai comuni della provincia alla costituzione dell'azienda speciale consortile, quella che dovrà sostituire la gestione commissariale di Girgenti Acque. Gestione commissariale che, piuttosto faticosamente, considerata la sofferenza economica e l'esposizione debitoria dell'azienda a cui negli anni scorsi fu inflitta un'interdittiva antimafia, cerca di garantire quello che può garantire.
Un tavolo di crisi naturalmente si convoca perché evidentemente c'è una situazione critica. E così domani a Palermo, col prefetto Cocciufa, con il commissario del Servizio Idrico Integrato Venuti, la presidente dell'ATI Valenti e la commissaria De Francisci, che si è sostituita ai consigli comunali che non volevano saperne di aderire al nuovo soggetto giuridico, si farà il punto della situazione. Sullo sfondo c'è la necessità di accelerare i tempi per la costituzione formale davanti al notaio della nuova azienda consortile. Si partirà con un capitale sociale di 20 mila euro. Le resistenze tuttavia non sono ancora finite. L'amministrazione comunale di Licata, per dire, agita la propria contrarietà nei confronti di una prospettiva tuttora piena di incognite. Francesca Valenti ha fatto notare più volte che non c'è un solo minuto da perdere, per tante ragioni, a partire dal rischio che un servizio indispensabile come quello idrico, in una condizione critica, possa improvvisamente cessare. L'ultimo dei problemi riguarda la sempre piu' ridotta disponibilità della risorsa idrica accumulata dal lago Fànaco, che richiede delle manovre specifiche per non lasciare a secco i comuni del versante orientale della provincia di Agrigento.
La questione della società consortile rimane quella più delicata. Più volte la Valenti ha fatto notare che se non si accelera il percorso, il rischio di avere destituito il privato Girgenti Acque per ritrovarsi con una gestione di Siciliacque (soggetto pubblico-privato, ma soprattutto privato) è elevato. Anche perché Siciliacque (soggetto giuridico con azionista di maggioranza una società francese) è creditrice proprio nei confronti della Girgenti Acque in liquidazione. Questione, quella della liquidazione della società che fu di Marco Campione, che ha indotto il Tribunale delle imprese a nominare un commissario. Una vicenda che, com'è noto, ha indotto uno dei due commissari prefettizi (l'avvocato Dell'Aira) a dimettersi sbattendo la porta. La questione dell'acqua deve dunque procedere con i riflettori accesi, perché i pericoli sono tanti.