ha fatto ricorso ad una tecnica innovativa nei confronti di un sessantenne giunto all'ospedale in condizioni critiche per una grave emorragia femorale e con valori di emoglobina preoccupanti. L'abbondante sanguinamento ha indotto i sanitari a preferire un tipo di intervento diverso dal solito intervento chirurgico tradizionale, considerato rischioso per il possibile danneggiamento di assi arteriosi, venosi o nervosi di primaria importanza. Di conseguenza, l’equipe chirurgica diretta da Leonildo Sichel e formata dai medici Antonella Gregorio, Gerlando Fiorica, anestesista, e dagli infermieri di sala operatoria Rosalia De Marco, Giuliana Greti e Rosaria Petrucci, ha optato per un esclusione endoprotesica della lesione arteriosa, procedendo al tentativo di di chiudere la lacerazione dell’arteria inserendo al suo interno un tubo in materiale plastico che, espandendosi, potesse otturare la lesione da dentro l’arteria stessa. Al termine del complesso intervento, l’arteriografia di controllo ha dato l’esito sperato: il foro sull’arteria era stato del tutto escluso e l’emorragia arrestata. Anche un’angioTac pre-dimissione ha confermato la buona riuscita dell’esclusione e la normale pervietà della femorale superficiale del paziente che è tornato a deambulare normalmente. Soddisfazione per l’ottimo risultato raggiunto è stata espressa dal commissario strarinario ASP, Mario Zappia: “all’equipe operatoria coordinata dal dottor Leonildo Sichel vanno i complimenti della direzione strategica aziendale per la tempestività delle cure prestate al paziente e la professionalità dimostrata in sede d’intervento”.