per le famiglie in difficoltà economica, perché possano acquistare beni di prima necessità ma anche per il pagamento di utenze e di affitti della propria abitazione. Il provvedimento è quello firmato da Rosolino Greco, dirigente generale del dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali dell'assessorato guidato da Antonio Scavone. Due terzi di questa tranche di finanziamento sono stati destinati al comune di Palermo. La restante parte è stata distribuita agli altri. Tra gli ultimi che hanno avuto accesso nell'Agrigentino ci sono Burgio (a cui sono stati destinati 15.630 euro), Canicattì (beneficiario di 214.668 euro), Montevago (a cui vanno 17.574 euro) e Siculiana (che riceverà 26.736 euro). Fondi che vengono erogati sulla base della popolazione. Tra i beneficiari ci sono anche i comuni trapanesi di Partanna e Salaparuta. "Si tratta - ha detto l'assessore Scavone - di parte delle risorse stanziate lo scorso anno dal governo Musumeci, che aveva destinato complessivamente alla misura in questione 100 milioni di euro. Nei prossimi giorni arriveranno altri 6 milioni a quei comuni che sono riusciti a caricare sulla piattaforma informatica la rendicontazione di almeno il 50 per cento delle risorse trasferite precedentemente, ossia i primi 30 milioni. Questi 32 Comuni si aggiungono ai 191 Enti locali siciliani a cui, nelle scorse settimane, abbiamo trasferito sulla stessa misura circa 12 milioni". Tra questi comuni, con decreto dei primi di maggio, c'era anche Sciacca, destinataria di poco più di 242 mila euro. "In un periodo di grave emergenza sociale a seguito della pandemia - ha aggiunto l'assessore Scavone - si stima che sia aumentata almeno del 30 per cento la fascia di popolazione con gravi difficoltà economiche, i cosiddetti 'nuovi poveri'. Il governo Musumeci - ha concluso - con questa misura, ha inteso venire incontro a queste famiglie, cercando di alleviare i gravi problemi del quotidiano, come ad esempio l'impossibilità di fare la spesa o di pagare la bolletta della luce o l'affitto". Che il Covid abbia generato l'aumento della povertà lo rileva lo stesso Istituto Nazionale di Statistica. I lockdown hanno impedito a diverse fasce di popolazione, già in difficoltà per la conclamata assenza di prospettive occupazionali, perfino di potere mangiare. Da lì gli interventi di aiuto attraverso i ristori per le imprese e i buoni spesa per le famiglie. Ristori che, inutile nascondercelo, non hanno certamente fronteggiato la totalità del disagio che purtroppo rimane ancora vivo.