sono questi i promotori di una protesta ufficiale contro un progetto, già presentato al comune di Sciacca, per la realizzazione di una discarica per rifiuti non pericolosi sul sito dell’ex cava “Latino”, in contrada Spagnolo in Sciacca. Una presa di posizione contenuta in una nota firmata dal presidente del Centro Studi De Gasperi Stefano Scaduto, dal senatore pentastellato Rino Marinello, dai presidenti dei comitati delle contrade Scunchipani e Ferraro (rispettivamente Gabriele Ciaccio e Accursio Guirreri), nonché dalla presidente del Comitato per la trasparenza dei costi del servizio rifiuti nel territorio di Sciacca Lilla Piazza. Fanno notare che la zona su cui dovrebbe sorgere la discarica è sottoposta a vincolo idrogeologico, ritenendo grave ed inammissibile che si possa realizzare una discarica laddove insiste un bacino idrico, con falde acquifere superficiali e a distanza ravvicinata dai pozzi del Carboj. Sostengono, i firmatari di questa nota, che tutta la città di Sciacca deve opporsi a questo progetto che - evidenziano - mette a rischio di inquinamento le acque dei pozzi del Carboj e tutto l’assetto idrogeologico della zona.
Evidenziano inoltre, Scaduto, Marinello, Ciaccio, Guirreri e Piazza, che dal punto di vista urbanistico la zona in questione è destinata a verde agricolo e, di conseguenza, il progetto di discarica non è conforme. Sarebbe dunque necessaria una variante urbanistica che, però, evidenzia chi oggi denuncia il fatto, deve vedere Sciacca contraria. Dubbi ci sono anche sulle stesse colture agricole e sugli interessi degli agricoltori. "Sciacca non deve diventare una discarica autorizzata", posto che di discarica per i rifiuti ce n'è già una (quella di contrada Salinella) e che inoltre sta andando avanti anche il progetto del biodigestore della Moncada Energy a Scunchipani. Tutto questo - sostengono - mette a rischio la vocazione turistica di Sciacca. L'invito al sindaco Valenti è di opporsi al progetto disponendo nei confronti del dirigente competente di formulare osservazioni puntuali contrarie nei confronti della Regione, e di farlo entro il 10 luglio. Alla Valenti si chiede di prendere posizione anche come presidente dell'ATI, in merito alla questione della disponibilità di un'importante risorsa che non può essere messa a rischio da una discarica.
Questione idrica a proposito della quale la situazione (a parte la questione della discarica alla cava Latino) è preoccupante per altre ragioni, come abbiamo già anticipato nei nostri telegiornali di sabato scorso. I curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Palermo vogliono pagare i debiti accumulati in capo alla Girgenti Acque, e adesso il pericolo è che improvvisamente il servizio idrico possa venire interrotto. Su questo Francesca Valenti ha convocato per dopodomani un incontro con gli ex consiglieri comunali, i segretari comunali di partito, le associazioni e i comitati cittadini. Oggetto dell'incontro: comunicazioni urgenti che il sindaco darà sul servizio idrico integrato, sulla grave crisi idrica causata dalla carenza di piogge, sulla situazione attuale dell’ente gestore e sulle prospettive dello stesso servizio.
Situazione, quella delle prospettive idriche, oggetto di polemica oggi da parte di Calogero Bono e Giuseppe Milioti, che difendono chi continua ad avere perplessità sull'azienda consortile, accusando Francesca Valenti per la situazione di emergenza nella quale ci troviamo, soprattutto col pericolo che se le cose dovessero prendere la piega peggiore, nessuno potrà piu' intervenire per riparare i ripetuti guasti dei pozzi Carboj. "Al netto delle chiacchiere e del populismo sconsiderato - concludono - siamo stati da sempre innamorati di un servizio ottimale efficiente ed economico e ad oggi con i fatti questo è un risultato che non si è raggiunto".