Stiamo parlando del servizio idrico integrato e dei problemi legati ad una gestione commissariale che si trascina ormai da troppo tempo, nel contesto del dichiarato fallimento di Girgenti Acque( con tutto ciò che ne consegue in termini economici) e mentre si attende ancora la costituzione dell’Azienda Speciale Consortile. Problemi ancora distanti dall’utente che apre il rubinetto e vede scorrere regolarmente l’acqua, anche se non mancano i disservizi. Questa mattina, ad esempio, gli operatori hanno riscontrato lo spegnimento del sollevamento idrico “Verdura” a servizio dei serbatoi dei comuni di Ribera e Calamonaci. Risultato? Non essendo stato accumulato un volume di acqua sufficiente nei serbatoi comunali, ci sono stati disservizi nel comune di Calamonaci e sono saltati i turni di distribuzione idrica nel comune di Ribera.
Non è finita qui. La Gestione Commissariale del Servizio Idrico ha comunicato che, per la giornata di domani, dalle ore 08:30 alle ore 16:20, è stata programmata da e-distribuzione una interruzione della fornitura elettrica agli impianti di contrada Carboj a Sciacca. Ciò provocherà lo spegnimento della centrale di sollevamento dei pozzi e, di conseguenza, l’impossibilità di garantire il regolare svolgimento delle turnazioni idriche previste nelle giornate di domani e dopodomani. Occorrerà attendere che venga ripristinata la regolare fornitura elettrica, ma soprattutto l’accumulo dell’acqua nei serbatoi comunali, per potere normalizzare il servizio. Problemi tecnici, ma è chiaro che in estate è sufficiente che salti un solo turno di erogazione per generare disservizi, a fronte delle aumentate esigenze della popolazione e soprattutto dei comuni turistici, come nel caso di Sciacca.
La situazione preoccupa a tal punto il sindaco Francesca Valenti da aver convocato a palazzo di città, domani pomeriggio, l’ex consiglio comunale e comitati e associazioni. Siamo di fronte al rischio di veder saltare il banco, ossia dell’interruzione del servizio idrico in tutta la provincia, almeno nei comuni ex Girgenti Acque ora sotto gestione commissariale. Non è solo il ritardo nella costituzione dell’Azienda Speciale Consortile, già di per sé grave nella misura in cui non ha consentito finora di avviare la nuova gestione del servizio. La vera questione è quella economica, legata al fallimento di Girgenti Acque e ai debiti da pagare che ammonterebbero a circa 90 milioni di euro. La conseguenza che già da mesi vediamo è quella della mancata manutenzione della rete idrica e fognarie. Le ditte che per conto di Girgenti Acque prima e della gestione commissariale poi effettuavano questo servizio non sono più disponibili, a fronte dei crediti vantati, e non ci sono comunque le risorse per garantire gli interventi di riparazione.
Non solo. Si teme che da qui a breve possano scattare anche licenziamenti tra il personale che materialmente e giornalmente fa funzionare pozzi, sorgenti e serbatoi. Significherebbe il blocco del servizio idrico, con tutte le drammatiche conseguenze per l’utenza.