caseario in ginocchio. La recente crisi idrica provinciale e la perdurante siccità degli ultimi mesi sta colpendo duramente gli allevatori ed i capi di bestiame in loro possesso. Ad intervenire con una nota il Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario, Diprosilac, che chiede di intervenire con la massima urgenza in favori degli allevatori agrigentini, in particolar modo di quelli che operano sui Monti Sicani dove gli allevamenti costituiscono un punto di riferimento di straordinaria importanza per la vita e per lo sviluppo del territorio, per l’economia locale e regionale e per le potenzialità occupazionali che esprime.
In molti casi è la stessa Sicilia Acque ad aver chiuso i rubinetti di molti abbeveratoi di campagna, mentre la siccità e le vicende debitorie del gestore idrico Girgenti Acque stanno facendo il resto. Agli effetti derivanti dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si devono aggiungere le drammatiche conseguenze determinate dalla mancata o insufficiente erogazione dell’acqua per l’abbeveraggio del bestiame allevato e per le esigenze dei caseificatori. Finora, negli ultimi anni, si è proceduto di emergenza in emergenza, ma è chiaro che servono riforme strutturali ed organiche per superare il problema idrico.
Il Distretto, con specifiche lettere del presidente Enzo Cavallo, si è rivolto al Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento e alla Regione Siciliana, per sollecitare la normalizzazione dell'erogazione idrica in tutto il territorio e mettere in condizione gli imprenditori di poter programmare la propria attività. Le aziende zootecniche dei Monti Sicani costituiscono per estensione il secondo polo zootecnico siciliano.
Il Diprosilac chiede misure rapide perché mai come quest'anno si è superato ogni limite dettato dall'emergenza idrica provinciale.