quanto successo con il biodigestore di contrada Piana Scunchipani, ossia che a nulla valgano le contestazioni, le azioni legali e la battaglia portate avanti. A generare nuova preoccupazione a Sciacca è il progetto finalizzato alla realizzazione di una discarica di rifiuti non pericolosi in contrada Spagnolo, nel sito dell’ex cava Latino. La rete dei Procuratori dei Cittadini di Cittadinanzattiva di Sciacca oggi si associa all’allarme lanciato ieri dal Centro Studi “Alcide De Gasperi”, dal senatore Rino Marinello e dai Comitati di Quartiere di contrada Ferraro e Scunchipani e del Comitato per la trasparenza dei costi del servizio rifiuti. Come abbiamo evidenziato nei tg di ieri, la contrarietà all’approvazione del progetto è legata alla zona nella quale dovrebbe sorgere la discarica, sottoposta a vincolo idrogeologico e laddove insiste un bacino idrico, con falde acquifere superficiali e a distanza ravvicinata dai pozzi del Carboy. Non secondario, per comitati e associazioni, è il fatto che la zona in questione, dal punto di vista urbanistico, è destinata a verde agricolo, sicché il progetto di discarica non è conforme all’attuale destinazione urbanistica della zona e occorrerebbe una variazione.
Non si può accettare che Sciacca diventi ancora una volta e sempre di più “una discarica autorizzata”, hanno peraltro evidenziato il senatore Rino Marinello e i rappresentanti di diverse associazioni e comitati cittadini, in riferimento al fatto che proprio nel comune e di Sciacca, in contrada Saraceno Salinella, si trova la discarica dei rifiuti indifferenziati a beneficio di tutti i comuni che fanno parte dell’Ato rifiuti e che, nonostante le contestazioni, sta andando avanti il progetto del biodigestore, in contrada Scunchipani. Cittadinanzattiva di Sciacca si unisce alla richiesta già ieri formalizzata dalle altre associazioni e chiede al sindaco Francesca Valenti di opporsi con tutte le forze alla realizzazione di questo altro progetto di discarica.
Crediamo- dicono Pierina Di Martino, Nino Porrello e Gero Maggio- che sia dovere del sindaco opporsi a questa iniziativa e, con direttiva al Dirigente competente, formulare osservazioni puntuali da inviare al più presto e comunque entro e non oltre il prossimo 10 luglio all’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente per manifestare la contrarietà del Comune di Sciacca per gravi rischi ambientali, con particolare riguardo al rischio idrogeologico e di inquinamento delle acque, specialmente dei vicini pozzi del Carboy. Un intervento che viene sollecitato a Francesca Valenti anche in qualità di Presidente dell’Ati di Agrigento