non solo per gli interventi di riparazione ma anche, se si dovesse ravvisare la necessità, per garantire il regolare funzionamento degli impianti idrici di distribuzione, il servizio idrico non può subire interruzioni, l'acqua deve arrivare nelle case dei cittadini. Lo ha detto oggi pomeriggio il sindaco di Sciacca nonchè presidente dell'Ati Francesca Valenti durante l'incontro al comune con l'ex consiglio comunale indetto dal primo cittadino a fronte di una situazione idrica sempre più allarmante non solo in città ma in tutta la provincia o, per meglio dire, nei comuni ex Girgenti Acque, sotto gestione commissariale. Solo cinque gli ex consiglieri comunali presenti all'incontro, Pasquale Montalbano, Teresa Bilello, Alessandro Curreri, Fabio Termine ed Alberto Sabella, e il comitato intercomunale per l'acqua pubblica con Franco Zammuto e Pietro Mistretta. Una situazione di grave emergenza legata non soltanto al ritardo nella costituzione dell’Azienda Speciale Consortile, già di per sé grave nella misura in cui non ha consentito finora di avviare la nuova gestione del servizio. La vera questione è quella economica, legata al fallimento di Girgenti Acque e ai debiti da pagare che ammonterebbero a circa 90 milioni di euro. La conseguenza in questi mesi è stata la mancata manutenzione della rete idrica e fognaria, oltre al timore che a breve possano scattare anche dei licenziamenti tra il personale che fa funzionare gli impianti. Una circostanza, questa che comporterebbe il blocco del servizio idrico tra l'altro in piena stagione estiva e con tutte le conseguenze drammatiche del caso e che il sindaco Francesca Valenti ha dichiarato di volere a tutti i costi scongiurare con il Comune, come si diceva, pronto a sostituirsi a Girgenti Acque. Domani mattina, intanto, è in programma un vertice urgente presso l'Ati per accelerare la costituzione dell'azienda speciale consortile che dovrebbe avvenire i primi di luglio davanti ad un notaio e alla presenza di tutti i sindaci.